Orologico Forum 3.0

Come va il lusso?

Re:Come va il lusso?
« Risposta #30 il: Agosto 20, 2016, 12:22:33 pm »
Complimenti anche qui a Giorgio che nonostante tutto e con signorile umiltà va vanti con la discussione in maniera pacata e attinente.
100%!

Re:Come va il lusso?
« Risposta #31 il: Agosto 20, 2016, 12:22:52 pm »
Pandora sicuramente pur non rientrando tra i beni di lusso è un marchio che viene percepito come lusso tanto che si vende e viene addirittura contraffatto. Oggetti che non costano poco se vogliamo analizzarli ma che comunque le ragazzine acquistano o si fanno regalare. Il successo di questo marchio è dovuto ai testimonials e al fatto che , torno a ripetere quanto detto sopra , non vi sono più le conoscenze idonee per capire che quel prodotto è solo un fenomeno commerciale; però va di moda e quindi si vende.
Detto questo, analizzando la tabella a mio modo di vedere mancano tanti indicatori per capire se tali società "tirano " o se arrancano. Quelle voci non dicono assolutamente nulla.

ciaca

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #32 il: Agosto 20, 2016, 14:06:36 pm »
Giorgio ha in parte ragione, ma ripeto che se isoliamo dal minestrone solo i gruppi per i quali l'orologeria é predominante, si vede che sono tra i pochi con delta negativo, al contrario di altri con delta positivo come LV.
Non é quindi il "lusso" genericamente inteso, come può essere la borsa di LV o il profumo di Dior, ad essere in crisi, ancor meno se appartenente a quel segmento detto "lusso accessibile" (ossia roba da due soldi ma con la suggestione del bene di lusso per via di un marchio forte e prezzi si spropositati rispetto al valore ma comunque accessibili a tanti), ma semmai l'orologeria di lusso.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Come va il lusso?
« Risposta #33 il: Agosto 20, 2016, 15:29:01 pm »
Giorgio ha in parte ragione, ma ripeto che se isoliamo dal minestrone solo i gruppi per i quali l'orologeria é predominante, si vede che sono tra i pochi con delta negativo, al contrario di altri con delta positivo come LV.
Non é quindi il "lusso" genericamente inteso, come può essere la borsa di LV o il profumo di Dior, ad essere in crisi, ancor meno se appartenente a quel segmento detto "lusso accessibile" (ossia roba da due soldi ma con la suggestione del bene di lusso per via di un marchio forte e prezzi si spropositati rispetto al valore ma comunque accessibili a tanti), ma semmai l'orologeria di lusso.

Come dici, in crisi non è il lusso accessibile visto che tutti con un minimo sforzo possono arrivare, ma è è quello più dispendioso nel quale le case di orologi si posizionano.
Le crisi dei vari mercati non aiutano , così come non aiutano le politiche fiscali restringenti , e così come non aiuta la mancanza di "educazione al bello".
Le case orologiere ormai hanno fatto il passo più lungo della gamba ed hanno sbagliato nel tenere in considerazione solo certi mercati perché adesso che quei mercati vanno male, anche queste case ne soffrono. Listini troppo esasperati non aiutano così come non aiuta una produzione eccessiva di prodotto. I costi li sostengono : investimenti per apertura di nuove sedi produttive , costi per il personale , costi per la pubblicità , costi legati ad aperture di boutique in ogni dove .....
Per poterne venire a capo credo che sia inutile ridimensionare i listini abbassandoli perché ciò comprometterebbe l'immagine aziendale , di certo occorrerà limitare la produzione affinché le eccedenze vengano riassorbite , ricreare nella testa dei consumatori che quell'oggetto vale quanto viene fatto pagare garantendo un mantenimento del valore nel tempo , offrendo servizi post vendita efficienti. Ridimensionando i costi !

guagua72

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #34 il: Agosto 20, 2016, 15:40:44 pm »
Non é quindi il "lusso" genericamente inteso, come può essere la borsa di LV o il profumo di Dior, ad essere in crisi, ancor meno se appartenente a quel segmento detto "lusso accessibile" (ossia roba da due soldi ma con la suggestione del bene di lusso per via di un marchio forte e prezzi si spropositati rispetto al valore ma comunque accessibili a tanti), ma semmai l'orologeria di lusso.
Quoto Angelo in particolare modo, ma ovviamente concordo anche con Dario sulla poca significativita' dei dati. Angelo infatti e' andato a definire la categoria merceologica del lusso, perché per individuare i veri problemi della crisi di un settore bisogna capire anche il paniere da costruire.  Qualsiasi economista che faccia uno studio serio, in primis, andrà a costruire il suo campione di studio in maniera confrontabile ed omogenea. Il mio pensiero però' va oltre, sommessamente Vi dico che oltre a dati scorretti, se prendessimo anche solo le tre o quattro aziende produttrici di orologi troveremmo delle sorprese. Ad esempio prendete il fatturato di Richemont in crescita. Non dice nulla in questo contesto, ma fa riflettere. Considerate che poi Rolex non c'è e non ci potrà essere poiché non esprime dati certi. Insomma, siamo tutti certi di un calo dell'orologeria tanto evidente ma una vera analisi seria e scientifica non siamo in grado di farla ne' noi ne' gli specialisti. Una delle Ultime analisi serie venne presentata a Milano l'anno scorso, se non ricordo male in Bocconi, ma era completamente sballata perché pescava dati già vecchi al momento dell'esposizione.

guagua72

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #35 il: Agosto 20, 2016, 15:45:18 pm »
Chiedo anche a Dario e ad Angelo di commentare se ne hanno voglia le sproporzioni alle quali porta il dato EVA e quanto esso sia fuorviante. Io addirittura credo ci siano degli errori di calcolo. Nei prossimi giorni cercherò i dati di bilancio da qualche analista e proverò a verificare.

ciaca

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #36 il: Agosto 20, 2016, 16:03:46 pm »
Credo che abbiano sbagliato l'intestazione della prima colonna, eva 2015, che é da intendersi in migliaia di euro e non in milioni come erroneamente indicato.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #37 il: Agosto 20, 2016, 16:07:21 pm »
Non é quindi il "lusso" genericamente inteso, come può essere la borsa di LV o il profumo di Dior, ad essere in crisi, ancor meno se appartenente a quel segmento detto "lusso accessibile" (ossia roba da due soldi ma con la suggestione del bene di lusso per via di un marchio forte e prezzi si spropositati rispetto al valore ma comunque accessibili a tanti), ma semmai l'orologeria di lusso.
Quoto Angelo in particolare modo, ma ovviamente concordo anche con Dario sulla poca significativita' dei dati. Angelo infatti e' andato a definire la categoria merceologica del lusso, perché per individuare i veri problemi della crisi di un settore bisogna capire anche il paniere da costruire.  Qualsiasi economista che faccia uno studio serio, in primis, andrà a costruire il suo campione di studio in maniera confrontabile ed omogenea. Il mio pensiero però' va oltre, sommessamente Vi dico che oltre a dati scorretti, se prendessimo anche solo le tre o quattro aziende produttrici di orologi troveremmo delle sorprese. Ad esempio prendete il fatturato di Richemont in crescita. Non dice nulla in questo contesto, ma fa riflettere. Considerate che poi Rolex non c'è e non ci potrà essere poiché non esprime dati certi. Insomma, siamo tutti certi di un calo dell'orologeria tanto evidente ma una vera analisi seria e scientifica non siamo in grado di farla ne' noi ne' gli specialisti. Una delle Ultime analisi serie venne presentata a Milano l'anno scorso, se non ricordo male in Bocconi, ma era completamente sballata perché pescava dati già vecchi al momento dell'esposizione.
C''era uno studio Deloitte pubblicato lo scorso anno con dati aggiornatissimi. E devo dire che era uno studio che prevedeva il peggio per il 2016, ma malgrado questo da ciò che vedo va ancora peggio di quanto aveva previsto Deloitte, che non aveva predetto la crisi degli USA ad esempio, e non è una piccola cosa perché gli USA con l'Europa e la Corea del SUD erano gli unici mercati in positivo ancora nel 2015, poi a marzo del 2016 anche il mercato USA è crollato a doppia cifra e non da' segni di ripresa. Richemont aumenta il fatturato, dici? Ma dove? A me risulta il contrario. Poi gli utili? Vedrai che saranno ancora più calati dei ricavi. Va tutto molto ma molto male, e andando avanti così diversi chiuderanno entro la fine dell'anno. Prima di tutto tanti punti di vendita stanno chiudendo, ma chiuderanno anche delle aziende di orologeria. I listini possono anche essere lasciati alti, tanto a fare calare i prezzi veri ci sta pensando l'invenduto russo che sta arrivando come una bomba sui nostri mercati a prezzi stracciati, e c'è dentro di tutto. Poi ci sono gli invenduti, stimati in circa due anni, della Cina, Singapore e Honk Kong, e quando arriveranno quelli sarà al fine delle quotazioni degli orologi.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ilcommesso

Re:Come va il lusso?
« Risposta #38 il: Agosto 20, 2016, 16:25:27 pm »
La crisi del settore del lusso è ravvisabile secondo me nell'impoverimento dell'essere umano; impoverimento non solo economico ma soprattutto culturale. Il vivere in una società di polistirolo dove il messaggio che viene lanciato dai media è quello dell'usa e getta, di certo non aiuta. Una volta si veniva "educati" a certi aspetti , la gente studiava seriamente a scuola, c'era maggiore educazione e il frequentare determinati ambienti , direttamente o indirettamente, permetteva di elevarsi e apprezzare quegli oggetti che erano il vero lusso sussurrato e non quella volgarità che è il lusso chiassoso che oggi impera.
Come si può sperare che un ragazzo anche quando avrà disponibilità economiche , si avvicini ad esempio ad un bel l'orologio dalle linee classiche come un Breguet, un Vacheron quando oggi la televisione e o giornali mandano messaggi sbagliati ? Oggi viviamo in una società che fonda le sue radici sul nulla assoluto, e i ragazzi crescono ammirando modelli frivoli, che fanno dell'ostentazione il loro cavallo di battaglia. Preferiscono giocare a Pockemon go, piuttosto che leggere un bel libro. Preferiscono acquistare dieci abiti da Zara piuttosto che andare da Caraceni. Il vero lusso è saper scegliere il bello, saper distinguere l'oggetto raffinato da quello pacchiano ! Se non vesti alla moda sei out, se non acquisti il Casio da 50 euro che se si guasta non è un problema , anzi si butta e se ne compra un altro. Chi oggi sa apprezzare un bel servizio in argento ? Chi spenderebbe soldi per una porcellana Meissen? Chi sa bearsi di un bel mobile antico o di un pezzo di design ? Pochissimi e quei pochissimi sono coloro che ancora spendono denari per comprarsi un Patek Calatrava, un Breguet Chrono , un Journe.
La gente è offuscata dal tutto e subito, è preda del consumismo e difficilmente spenderà denari per acquistare oggetti sì costosi , ma anche durevoli.
Viene riportato l'esempio di Lvhm che ad oggi sta tirando. Ma nessuno si chiede il perché ? Quali marchi vi sono all'interno ? Quali sono i prodotti che fanno fatturato ?
Se entriamo in una boutique LV quali sono gli articoli che vengono venduti ? Sono quelli con un logo bene in evidenza, fatti in plastica , mentre gli articoli più discreti in vitello spazzolato restano lì dove sono , per soddisfare le esigenze di un pubblico più raffinato.
Prendiamo l'orologeria . Rolex si vende per via del marchio forte, e perché rappresenta uno status sociale e visto che si vive in una società dove l'apparenza è al primo posto , Rolex permette di far capire agli altri che avendone uno al polso, si è persone affermate!
Alla gente oggi di decorazioni , anglage , coté de Geneve non interessa nulla, interessa che l'oggetto sia ben riconoscibile , interessa che sia affidabile e coloro che hanno soldi in base al loro potere d'acquisto compreranno quello che più è sponsorizzato , che più è famoso. Delle innovazioni tecniche non gliene importa nulla.La maggior parte di  Chi compra un RM non gli interessa di sapere cosa monta , gli interessa che sia un orologio che si riconosca. Esattamente come chi compra un Hublot o uno Hyt. Lo comprano perché lo ha quel determinato personaggio e basta.
Se solo si riuscisse ad insegnare ai ragazzi il gusto per il bello allora avremo nuovamente persone che si interesseranno alla bellezza di andare a teatro , di sapersi vestire e non coprire; avremmo persone che acquisteranno un orologio perché piace, consapevoli di ciò che hanno al polso e non più perché avere quell'orologio è "cool". Oggi , ove tutto è informatizzato si è perso il saper fare ricerca , e si preferisce optare per quel qualcosa di tecnologico piuttosto che spendere per altro. Non saranno i pistoni , fluidi , materiali tecnologici a risollevare il mondo dell'orologeria , ma deve partire tutto da più indietro , la spinta deve partire da dentro di noi e ciò tramite l'aiuto di chi dovrebbe fornire gli strumenti per evolvere come persone; strumenti in grado di innalzare lo spirito umano.
Aperture di boutique , modelli modaioli , costi esagerati per eventi  non aiutano , ma sono il frutto delle conseguenze sopra analizzate.

Vorrei analizzare questo tuo intervento, che mi sembra un misto tra un anacronismo siderale e un ritorno ai valori del sacro romano impero  :D
Io non spenderei soldi in una porcellana Meissen (lo sapevi che hanno copiato la tecnica ai cinesi?) perchè non ho questa passione, come non importa vestire Caraceni o chi per lui per apparire elegante.

Sta roba penso costi una paccata di soldi, quindi io non so voi ma dall'alto dei miei quasi 40 anni mi ricordo che da ragazzo il massimo erano i jeans levi's o rifle, nike, reebok, adidas ai piedi e avanti così.
Cosa c'entra col lusso tutto ciò?  ::)
Il lusso è relativo, per chi guadagna 1000 € al mese zara o simili andrà più che bene, oppure seleziona abiti di firme inesistenti, secondo il gusto e possibilità proprie.
Che ci sia un appiattimento ed un'ignoranza dilagante è in parte vero, ma voi a 18 anni pensavate al gusto del bello, all'eleganza, o alla gno@@a, amici e cavolate?
Scusate ma io mi sono appassionato da una decina d'anni all'orologeria, non ho passato l'adolescenza a leggere i dolori del giovane werther (edizione crucca originale), mentre sorseggiavo una tazza di the (rigorosa porcellana meissen) di fronte al caminetto della mia magione (estiva)in cornovaglia.  8) 8) 8) 8) 8)

Quando leggo di elevare lo spirito umano mi chiedo cosa sia successo nelle ultime 2 settimane,nel mondo  :D :D :D

Oggi ci sono tanti di modi di informarsi e documentarsi,se uno ha una passione.
Educazione e buon gusto non capisco cosa c'entrino, come non capisco cosa sia questo EVA, comunque a me il trend generale pare positivo.
Con tutte le boutique monomarca che pullulano nel mondo è comprensibile che ci possa essere un rallentamento del mercato globale del lusso, per il semplice fatto che gli USA e la Cina hanno un pò rallentato, per gli orologi la situazione è diversa ma non si può paragonare chi vende piumini e maglioni con le maison svizzere; sempre lusso, ma oggetti troppo differenti

guagua72

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #39 il: Agosto 20, 2016, 16:59:43 pm »

[/quote]
di certo  occorrerà limitare la produzione affinché le eccedenze vengano riassorbite , ricreare nella testa dei consumatori che quell'oggetto vale quanto viene fatto pagare garantendo un mantenimento del valore nel tempo.
[/quote]
Questo è un assunto tanto semplice che potrebbe apparire scontato, in realtà è l'unica vera strategia industriale fattibile. La vedo dura per Swatch Group, chi comprerà uno Swatch a 150 Euro? Questi prodotti risentiranno moltissimo dell'avvento degli smartwatch.

ciaca

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #40 il: Agosto 20, 2016, 18:33:50 pm »
Tornare indietro su livelli di produzione pari ad 1/10 degli attuali é virtualmente impossibile perché tutto il baraccone di fuffa va sostenuto da alti volumi e conseguente elevata marginalità. Sono vittime delle loro stesse strategie che per anni gli hanno garantito le grandi abbuffate, e che oggi li legano mani e piedi ad un volume di prodotto che non riescono più a collocare sul mercato e che ha inflazionato tutto il sEttore facendo perdere all'oggetto molto del suo appeal legato al valore nel tempo oltre che il suo antico pregio.
Possono solo sperare che passi la buriana e che nuovi mercati emergenti tornino a stimolare la domanda. Ma é una speranza tutt'altro che concreta perché questa non è solo una crisi congiunturale ma bensì strutturale.
Prendete il verdone n.1 e l'ultimo andato in stampa, nel secondo ci sono il triplo delle pagine scritte con un carattere grande la metà, e si contano almeno 10 volte i modelli presenti nel primo.
Troppi marchi, troppi modelli (molto spesso inutili) e troppi pezzi di ciascun modello hanno sputtanato tutto.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #41 il: Agosto 20, 2016, 22:15:16 pm »
Tornare indietro su livelli di produzione pari ad 1/10 degli attuali é virtualmente impossibile perché tutto il baraccone di fuffa va sostenuto da alti volumi e conseguente elevata marginalità. Sono vittime delle loro stesse strategie che per anni gli hanno garantito le grandi abbuffate, e che oggi li legano mani e piedi ad un volume di prodotto che non riescono più a collocare sul mercato e che ha inflazionato tutto il sEttore facendo perdere all'oggetto molto del suo appeal legato al valore nel tempo oltre che il suo antico pregio.
Possono solo sperare che passi la buriana e che nuovi mercati emergenti tornino a stimolare la domanda. Ma é una speranza tutt'altro che concreta perché questa non è solo una crisi congiunturale ma bensì strutturale.
Prendete il verdone n.1 e l'ultimo andato in stampa, nel secondo ci sono il triplo delle pagine scritte con un carattere grande la metà, e si contano almeno 10 volte i modelli presenti nel primo.
Troppi marchi, troppi modelli (molto spesso inutili) e troppi pezzi di ciascun modello hanno sputtanato tutto.
Angelo, scusa, con una crisi strutturale del genere che fai se non diminuire la produzione. Non puoi inventarti una edizione limitata al mese che nessuno se la beve più. Inoltre ci sarà da smaltire da parte dei concessionari o dei reseller tutto l'invenduto a prezzi di realizzo. Io penso che ci sarà un aumento della produzione di quei pezzi che tirano, non tanto, ma vedrete che Nautilus e Royal Oak , nelle loro declinazioni jumbo saranno prodotti in più esemplari, magari centellinando bene e mescolandoli ma vedrete che saranno prodotti. I concessionari, pochi, che rimarranno in piedi potranno vendere solo quelli per marginare. Io ho informazioni che sia già iniziata. Un noto concessionario in riva all'adriatico non ha problemi a darvi un Nautilus a listino....

ciaca

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Re:Come va il lusso?
« Risposta #42 il: Agosto 20, 2016, 23:02:07 pm »
Puoi ridurre entro certi limiti i volumi, mediamente si è scesi del 30% rispetto al massimo (rolex è passata da 1 milione/anno a circa 700.000/anno con Dufour), ma non puoi passare da 70.000 a 7.000.
Visto il livello raggiunto una ridizione del 30% ai fini dei rilievi mossi non cambia nulla. Sempre troppi sono.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Come va il lusso?
« Risposta #43 il: Agosto 20, 2016, 23:08:28 pm »
Puoi ridurre entro certi limiti i volumi, mediamente si è scesi del 30% rispetto al massimo (rolex è passata da 1 milione/anno a circa 700.000/anno con Dufour), ma non puoi passare da 70.000 a 7.000.
Visto il livello raggiunto una ridizione del 30% ai fini dei rilievi mossi non cambia nulla. Sempre troppi sono.

Credo anch'io che il ridimensioamento non possa essere radicale, quando invece sarebbe necessario.

Proprio in questi giorni, a Berlino, di fronte alla ennesima vetrina, mio fratello, che di orologi sa quel poco che sente da me, mi ha detto:

ma chi cavolo li compra tutti questi orologi? Non sono mica smartphone....Ho visto più Applewatch ai polsi che TagHeuer o  Breitling....


Ecco....se lo vede anche un giovane di 25 anni abituato a guardare Iphone e Ipad figuriamoci quanto è grave il problema....


Re:Come va il lusso?
« Risposta #44 il: Agosto 21, 2016, 01:47:03 am »
Puoi ridurre entro certi limiti i volumi, mediamente si è scesi del 30% rispetto al massimo (rolex è passata da 1 milione/anno a circa 700.000/anno con Dufour), ma non puoi passare da 70.000 a 7.000.
Visto il livello raggiunto una ridizione del 30% ai fini dei rilievi mossi non cambia nulla. Sempre troppi sono.

Riducendo anche solo del 30% la produzione sul mercato ci sempre il 30% di prodotti in meno. Non sarà una cifra elevata ma almeno è già qualcosa.
Per non saper né leggere nè scrivere, una riduzione ipotetica del 30% nella produzione , nell'eliminazione di concessionari più recenti , nel licenziamento di forze lavoro , nella chiusura di boutique monomarca , nella creazione di un valore aggiunto forte da far percepire alla gente, nel tener in considerazione non solo i mercati che sono più performanti sacrificando gli altri, in un servizio post vendita efficiente, nel mantenimento di valore del prodotto le cose potrebbero migliorare.
Leggevo da qualche parte che dal 2010 ad oggi il mercato dell'orologeria è stato molto performante , quindi una riduzione nella domanda ci sta anche. Perché alla fine chi ci sarà sempre chi comprerà orologi , perché il superfluo è stato sempre acquistato.