Orologico Forum 3.0

Quale futuro per Longines?

Quale futuro per Longines?
« il: Aprile 01, 2022, 11:44:05 am »
Chi conosce la storia dell'orologeria sa bene che Longines è uno dei marchi più importanti e prolifici, non solo in termini di modelli (intesi come varianti di casse e quadranti), ma anche se non soprattutto di calibri, caratterizzati da ottima costruzione, importanti finiture e, in più di qualche caso, anche concreta innovazione tecnica.

Mortificata dalla rivoluzione del quarzo, è risorta, dal punto di vista commerciale, grazie alle attenzioni del gruppo Swatch:modelli come ilLegend Diver e l'Hydroconquest sono ormai bestseller mondiali! peraltro i suoi orologi sono caratterizzati da un ottimo rapporto qualità/prezzo e spesso, a parità di prestazioni, sono molto più convenienti dei diretti concorrenti.


Mah.....se Longines oggi è la regina della fascia 1000/2000, ieri era la regina dei calibri (seconda probabilmente solo all'irraggiungibile JLC), dei cronografi (13ZN, 30Ch...), dell'affidabilità, dei record ecc. ed oggi vederla così, per un appasionato di vintage è abbastanza triste.
Anche dal punto di vista più pragmaticamente ed asetticamente commerciale però, ci sono delle perplessità: se il gruppo Swatch ha deciso di posizionare Omega nella fascia di Rolex, perchè Longines non viene destinata a combattere Tudor?

Ed in questo caso, perchè non decidersi a produrre dei calibri dedicati alla Clessidra? Calibri che possano riproporre i fasti del 30Ch, ma anche del L.990 (padre del salvifico, per tanti marchi di lusso, Lemania 8810)?

fansie

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Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #1 il: Aprile 01, 2022, 12:28:57 pm »
Perchè l'obiettivo è l'utile e non fare orologi migliori. Il Gruppo Swatch ha già i suoi brand per coprire la fascia media-alta del lusso e Longines, col nome che si ritrova (Longines come nome ha sempre un buon appeal) e con quei prezzi di vendita, vende un milione e mezzo di orologi all'anno e fattura 2 milioni di euro.
Perchè dovrebbero cambiare, per ritrovarsi un altro brand che va a sovrapporsi a Omega e Glashutte, per perdere il segmento entry level del lusso?
Pertanto prevedo Eta per un bel pezzo. Che tra l'altro non sono tanto peggio di tanti movimenti in-house nati negli ultimi anni e venduti a prezzi altini.
Federico

Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #2 il: Aprile 01, 2022, 12:35:27 pm »
Perchè l'obiettivo è l'utile e non fare orologi migliori. Il Gruppo Swatch ha già i suoi brand per coprire la fascia media-alta del lusso e Longines, col nome che si ritrova (Longines come nome ha sempre un buon appeal) e con quei prezzi di vendita, vende un milione e mezzo di orologi all'anno e fattura 2 milioni di euro.
Perchè dovrebbero cambiare, per ritrovarsi un altro brand che va a sovrapporsi a Omega e Glashutte, per perdere il segmento entry level del lusso?
Pertanto prevedo Eta per un bel pezzo. Che tra l'altro non sono tanto peggio di tanti movimenti in-house nati negli ultimi anni e venduti a prezzi altini.
E' una interpretazione e non è sbagliata.
Tuttavia Tudor, sfruttando la richiesta di "manifattura" dei meno esperti, vende i suoi modelli animati dal calibro Kenissi al doppio dei corrispondenti Longines, spendendo solo una frazione ridotta in più di quanto spende il gruppo Swatch per produrli, con il risultato di un guadagno netto maggiore.

La chiave di un upgrade di Longines potrebbe essere questa, anche perchè nella parte media/bassa del suo listino ci sono Mido, Rado e perfino Hamilton con modelli quasi sovrapponibili.

jet

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Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #3 il: Aprile 01, 2022, 12:43:17 pm »
premetto che non mi intendo di calibri, la mia passione per gli orologi è più che altro basata sull'aspetto estetico, sul design. Longines è un marchio che mi affascina, sia per la tradizione legata all'aviazione (Lindbergh) sia per il design un pò vintage e retrò, che a me piace. Venendo al discorso dei nuovi calibri non è facile, per chi non è un tecnico, capire se il fatto di utilizzare un calibro ETA (magari con modifiche) piuttosto che uno realizzato "in house" fa davvero così tanta differenza, considerato che gli ETA sono comunque calibri affidabili e che un orologio non è composto solo dal meccanismo interno, ma anche da tutti i materiali utilizzati e dalla loro lavorazione (quadrante, lancette, cassa, bracciale ecc.). Qualche giorno fa vedevo su youtube un'intervista al capo dello sviluppo Longines in relazione al nuovo orologio "zulu time" il quale dice che hanno sviluppato un nuovissimo calibro sulla base del loro L888. (allego il link).
https://youtu.be/mpRfw4-7VkY?t=730
Non ho idea (tecnicamente) di quanto valore possano avere queste personalizzazioni, ma se questi interventi non bastano cosa potrebbe (realisticamente) fare di più Longines per recuperare il prestigio di un tempo?
« Ultima modifica: Aprile 01, 2022, 14:22:42 pm da jet »
gli orologi sono solo meccanici... se il problema è sapere l'ora, basta il telefono

Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #4 il: Aprile 01, 2022, 15:01:08 pm »
premetto che non mi intendo di calibri, la mia passione per gli orologi è più che altro basata sull'aspetto estetico, sul design. Longines è un marchio che mi affascina, sia per la tradizione legata all'aviazione (Lindbergh) sia per il design un pò vintage e retrò, che a me piace. Venendo al discorso dei nuovi calibri non è facile, per chi non è un tecnico, capire se il fatto di utilizzare un calibro ETA (magari con modifiche) piuttosto che uno realizzato "in house" fa davvero così tanta differenza, considerato che gli ETA sono comunque calibri affidabili e che un orologio non è composto solo dal meccanismo interno, ma anche da tutti i materiali utilizzati e dalla loro lavorazione (quadrante, lancette, cassa, bracciale ecc.). Qualche giorno fa vedevo su youtube un'intervista al capo dello sviluppo Longines in relazione al nuovo orologio "zulu time" il quale dice che hanno sviluppato un nuovissimo calibro sulla base del loro L888. (allego il link).
https://youtu.be/mpRfw4-7VkY?t=730
Non ho idea (tecnicamente) di quanto valore possano avere queste personalizzazioni, ma se questi interventi non bastano cosa potrebbe (realisticamente) fare di più Longines per recuperare il prestigio di un tempo?

Non c'è dubbio che i grandi numeri di vendita si fanno con i modelli, per così dire base. Maè altrettanto indubbio che i modelli di punta trainano le vendite di tutti gli altri. Ad esempio: se non fosse nata la Golf GTI prima serie (decenni e decenni fa), la Volkswagen non avrebbe mai venduto milionidi Golf 1.100 che a stento avevano ilcambio a 5 rapporti, così come senza il Daytona, ilGMT ed il Seadweller difficilmente Rolex venderebbe tanti anonimi Oyster perpetual in acciaiocon quadrante argento ecc.ecc..
Tudor sta impostando molta della sua comunicazione sui calibri di "manifattura" (che, come i più smaliziati sanno, non sono nè di manifattura e, se è per questo, nemmeno progettati da Tudor!) e questo gli permette di vendere, bene e a caro prezzo, i modelli più commerciali con calibro Sellita, guadagnando bei soldini e mantenedo i prezzi alti.
Ecco, secondo me Longines dovrebbe seguire la stessa strada: continuare a produrre i Conquest ed i simil vintage con i calibri base, ma facendo trainare l'immagine e le vendite damodelli con calibri dedicati:un manuale, un automatico, un cronografo e, magari, qualcosa di ancora piùcomplicato, come un rattrappante.

jet

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Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #5 il: Aprile 02, 2022, 04:53:31 am »
solo per curiosità, riascoltavo l'intervista della quale ho inserito il link nel post di ieri, e il capo dello sviluppo Longines dice che la complicazione introdotta sul GMT "Zulu time" ha richiesto tre anni di lavoro
https://youtu.be/mpRfw4-7VkY?t=787
premesso che non mi intendo di meccanica, ma tre anni di lavoro mi sembrano tanti e allora mi chiedo:
hanno davvero sviluppato "una complicazione molto importante e molto tecnica" come dice nell'intervista, oppure è solo marketing per fare presa su un pubblico poco esperto di meccanica?
Mi piacerebbe capire dove sta la verità, e se si possono considerare manifattura "in house" queste modifiche e complicazioni che hanno richiesto tre anni di lavoro
gli orologi sono solo meccanici... se il problema è sapere l'ora, basta il telefono

ALAN FORD

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Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #6 il: Aprile 02, 2022, 09:33:20 am »
solo per curiosità, riascoltavo l'intervista della quale ho inserito il link nel post di ieri, e il capo dello sviluppo Longines dice che la complicazione introdotta sul GMT "Zulu time" ha richiesto tre anni di lavoro
https://youtu.be/mpRfw4-7VkY?t=787
premesso che non mi intendo di meccanica, ma tre anni di lavoro mi sembrano tanti e allora mi chiedo:
hanno davvero sviluppato "una complicazione molto importante e molto tecnica" come dice nell'intervista, oppure è solo marketing per fare presa su un pubblico poco esperto di meccanica?
Mi piacerebbe capire dove sta la verità, e se si possono considerare manifattura "in house" queste modifiche e complicazioni che hanno richiesto tre anni di lavoro

Con tre anni di lavoro progettano una nuova automobile compreso un motore 12 cilindri!
Tutte minkiate e Longines può anche produrre l'oro colato, se no li vende Hausmann o Pisa rimane sempre una casa di terza fascia perchè non conta molto l'orologio ma choi lo vende e quello che la pubblicità riesce a ricamarci intorno.
Prova ad immaginare i circuiti di Formula 1 non più tappezzati dal verde Rolex ma da tutta Longines, capisci che l'orologio Longines già avrebbe un movimento migliore ed Hausman e Pisa correrebbero a metterli in vetrina.

Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #7 il: Aprile 02, 2022, 09:57:53 am »
solo per curiosità, riascoltavo l'intervista della quale ho inserito il link nel post di ieri, e il capo dello sviluppo Longines dice che la complicazione introdotta sul GMT "Zulu time" ha richiesto tre anni di lavoro
https://youtu.be/mpRfw4-7VkY?t=787
premesso che non mi intendo di meccanica, ma tre anni di lavoro mi sembrano tanti e allora mi chiedo:
hanno davvero sviluppato "una complicazione molto importante e molto tecnica" come dice nell'intervista, oppure è solo marketing per fare presa su un pubblico poco esperto di meccanica?
Mi piacerebbe capire dove sta la verità, e se si possono considerare manifattura "in house" queste modifiche e complicazioni che hanno richiesto tre anni di lavoro

Comeè stato già detto, in tre anni si progetta non solo un'automobile, ma un'intera scuderia di formula 1, quindi si: è fuffa.

Inoltre, utilizzando calibri di base ETA, nessun oroloigo Longines, oggi, ha calibri proprietari ed è proprio questo il problema, sia perchè in passato avveniva l'esatto contrario, sia perchè oggi per gli orologi di fascia medio ed alta ilmercato richiede calibri dedicati, personali (non personalizzati), esclusivi.

E' triste constatare che Bucherer e Wempe, gioiellerie che non hanno lasciato alcuna impornta nella storia dell'orologeria, hanno calibri "in house" e Longines no!  :'(

Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #8 il: Aprile 02, 2022, 10:06:33 am »
Ricordo anche che Nomos ha fatto il salto di qualità (e di fatturato) solo quando ha iniziato a produrre orologi con i suoi calibri proprietari.

S.M.

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Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #9 il: Aprile 02, 2022, 19:58:11 pm »
solo per curiosità, riascoltavo l'intervista della quale ho inserito il link nel post di ieri, e il capo dello sviluppo Longines dice che la complicazione introdotta sul GMT "Zulu time" ha richiesto tre anni di lavoro
https://youtu.be/mpRfw4-7VkY?t=787
premesso che non mi intendo di meccanica, ma tre anni di lavoro mi sembrano tanti e allora mi chiedo:
hanno davvero sviluppato "una complicazione molto importante e molto tecnica" come dice nell'intervista, oppure è solo marketing per fare presa su un pubblico poco esperto di meccanica?
Mi piacerebbe capire dove sta la verità, e se si possono considerare manifattura "in house" queste modifiche e complicazioni che hanno richiesto tre anni di lavoro

Con tre anni di lavoro progettano una nuova automobile compreso un motore 12 cilindri!
Tutte minkiate e Longines può anche produrre l'oro colato, se no li vende Hausmann o Pisa rimane sempre una casa di terza fascia perchè non conta molto l'orologio ma choi lo vende e quello che la pubblicità riesce a ricamarci intorno.
Prova ad immaginare i circuiti di Formula 1 non più tappezzati dal verde Rolex ma da tutta Longines, capisci che l'orologio Longines già avrebbe un movimento migliore ed Hausman e Pisa correrebbero a metterli in vetrina.
Sono d'accordo.

Sono politiche commerciali a noi sconosciute se fanno campicchiare Longines con orologetti di terza fascia.
Magari ci sono mercati (es. quello Cinese o Indiano) dove magari fatturano molto con questi orologi, o magari si accontentano... non lo so.

So solo che la percezione di un appassionato informato che ha di Longines è piuttosto bassa e loro non fanno nulla per rilanciarla.

Tre anni per progettare cosa?
Uno Shuttle od una banalissima funzione GMT?
Non scherziamo dai.....ma a chi la vogliono raccontare nel 2020?

Longines risrlgerà quando decideranno di farla risorgere e ci investiranno "i bocchi".
Guardate Bulgari in pochi anni che razza di movimenti ha tirato fuori, o a fine anni '90 Lange, Blancpain a fine '80....

Di esempi ce ne sono a bizzeffe.
E' la volontà che manca.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #10 il: Aprile 04, 2022, 16:43:10 pm »
E' la volontà che manca.
Senza dubbio.
Come è indubbio che nel mercato asiatico di Conquest ed Hydroconquest con il 2824 ne hanno venduti decine se non centinaia di migliaia (in fondo è sul mercato da parecchi anni).
Ma la mia domanda rimane: quanto aumenterebbe il fatturato del marchio se gli dedicassero due/tre calibri nuovi ed esclusivi? Secondo me, economicamente parlando, ne varrebbe la pena.

S.M.

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Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #11 il: Aprile 04, 2022, 17:00:50 pm »
Non è escluso che prima o poi qualcuno decida di rilanciare Longines.

Magari dopo aver finito di spremere altri marchi.

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fansie

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Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #12 il: Aprile 04, 2022, 18:00:19 pm »
E' la volontà che manca.
Senza dubbio.
Come è indubbio che nel mercato asiatico di Conquest ed Hydroconquest con il 2824 ne hanno venduti decine se non centinaia di migliaia (in fondo è sul mercato da parecchi anni).
Ma la mia domanda rimane: quanto aumenterebbe il fatturato del marchio se gli dedicassero due/tre calibri nuovi ed esclusivi? Secondo me, economicamente parlando, ne varrebbe la pena.

Prima cosa: io credo che per il gruppo Swatch, un Eta 2892 seppur di grado elaboré (mi pare si chiami così la versione top), costi veramente il prezzo dei materiali. Gli costerà 40 euro farlo.

Secondo: su un diver o su un altro sportivo e, un 2892 va benissimo, perché robusto e chiuso dentro un fondello in acciaio.

Terzo: perché devo preferire altri calibri automatici che sono brutti nel design, più spessi di un 2892, pari prestazioni a un 2892, rifinito malino (o comunque non in vista) e pagare quello stesso orologio due volte? Per esempio, per me i Nomos che potevano essere papabili acquisti come target di spesa (io di certo non mi posso permettere di acquistare i Parmigiani e i Voutilainen nuovi), da quando hanno prodotto i loro fantastici movimenti inhouse, sono usciti dai papabili… perché a cavallo dei 1.000 euro potevo valutarne l’acquisto, a 3.000 manco ci penso.
Stessa cosa per Longines: ho comprato l’Hydroconquest perché aveva Eta e costava 1000 euro… avesse avuto il Tangomatic e fosse costato 3.000 manco ci pensavo.
Federico

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Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #13 il: Aprile 04, 2022, 19:51:53 pm »
mi rendo conto che rischio il linciaggio, però credo che un orologio non possa essere declassato solo perché incassa un meccanismo ETA , penso siano importanti anche i materiali utilizzati e le relative lavorazioni. Certo un calibro in house è più pregiato ed esclusivo, però se quadrante, cassa, lancette, corona, bracciale ecc. sono di ottima qualità , ben rifiniti, curati nei dettagli, anche se l'orologio utilizza un calibro ETA (solido e affidabile) alla fine è un buon acquisto. (opinione personale ovviamente)
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Re:Quale futuro per Longines?
« Risposta #14 il: Aprile 04, 2022, 20:30:10 pm »
Per carità, sono d'accordo con voi perché anche io non posso permettermi chissà quali spese folli per gli orologi e Longines è una di quelle poche marche che mi sarebbero accessibili.

Però questo settore è spietato e gli Eta si sono buoni calibri (anche ottimi per talune tipologie di orologi) però non è alta orologeria, c'è poco da discutere. Con gli Eta non si va lontano in quanto a prestigio, posizionamento e percezione del brand.
Inoltre non è che anche le casse, i quadranti, i bracciali facciano gridare al miracolo come finiture e lavorazioni, diciamo che sono di livello onesto, nulla di più.

Sicuramente in Longines lo sanno e probabilmente gli sta bene così.

Se rilanciassero la Longines dei famosi movimenti cronografici, magari non potrei più permettermela, però potrebbe salire di considerazione e battersela in ben altra fascia. Nel brevi anni della rinascita Minerva l'ha dimostrato.

Ripeto, a molti può star bene così, però allora bisogna anche accettare chi dice che Longines è di terza fascia....

In questo settore nulla è a buon prezzo, figuriamoci la "fuffa" .....
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