Lo "scrigno" di Cicuzzo

[malpelo1]

Complimenti per la tua storia iniziale, molto bella, poi a me piacciono le storie (vere).
Sarebbe piaciuto anche a me avere una storia come la tua, ma purtroppo, nella mia famiglia, non c'è mai stato nessuno appassionato di orologi, quindi mi dovrò accontentare dei miei orologi ricevuti in eredità.
Complimenti ancora[]

[Cicuzzo]

Grazie per i complimenti.
Ogni momento è buono per iniziare una collezione... ancora meglio quando si riceve un'eredità!
Oltre al valore venale degli oggetti infatti conta molto, forse ancora di più, quello affettivo, legato al ricordo delle persone care che hanno indossato quegli orologi che ora sono arrivati a Te, preziosi testimoni di un tempo ormai trascorso che chiede solo di non essere dimenticato.
Vedi di non deluderli! [][]

[belloriccoefamoso]

[:p][:p][:p][:p][:p][:p][:p][:p]

adoro leggere queste perle...

anche se non intervengo per mancanza di conoscenza dico solo...
vai mario! vai ciccuzzo!

siete due colonne fondamentali qui!!!!

[Cicuzzo]

belloriccoefamoso ha scritto: [:p][:p][:p][:p][:p][:p][:p][:p] adoro leggere queste perle... anche se non intervengo per mancanza di conoscenza dico solo... vai mario! vai ciccuzzo! siete due colonne fondamentali qui!!!!

Grazie, ben gentile!! []

[cambo]

Letto e guardato tutto d'un fiato[]
Bellissimi pezzi e qua e là ottime spiegazioni per chi come me ha tanto da imparare[^][]

[Cicuzzo]

Grazie, però spiegazioni e consigli sono soprattutto merito dello "zio" Mario! []

[Cicuzzo]

Salve a tutti.
Spero che i pranzi e le abbondanti libagioni natalizie non Vi abbiano troppo distolti dalla nostra passione.
Come promesso, vorrei mostrarVi l'ultimo arrivato, un anonimo Chronographe Suisse però con calibro Venus 170 (ruota a colonne), un trovatello giunto inatteso praticamente alla vigilia di Natale e amorevolmente accolto nello "scrigno".
Dopo un periodo di riposo, dovrà andare in cura dall'orologiaio: forse ne ha viste di cotte e di crude, poverino, e il suo "cuoricino" batte un pò troppo velocemente... speriamo di potergli restituire presto quella regolarità e precisione di funzionamento che per ora sembra aver perso.

Immagine:

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[Teo]

Ma le tre barre rosse sull'indicatore dei minuti sono dei segni o sono volute, se sono volute sapresti dirmi perché proprio indicare i tre i sei e i nove minuti?

Matteo

P.S.
complimenti per il pezzo è veramente bello... e il tempo che ha vissuto secondo me gli dona ancora più fascino!!!

Matteo

[mariol4749]

Complimenti Fabrizio! Un bel pezzo da "scrigno", che probabilmente comincia ad essere un pò troppo piccolo, è in arrivo lo "scrigno 2"? Con questo, ti sei messo al polso una bella porzione di artigiani svizzeri che compongono "il consorzio", nato per abbassare i costi di produzione, ma che non hanno mai mancato di produrre pezzi di pregio. Complimenti anche per il calibro, ottimo! Il fatto che tenda a correre, è tipico di certi vecchietti che hanno bisogno di un'aggiustatina, il mio nuovo, (vecchio) Pryngeps, soffre dello stesso male e anche lui aspetta che finisca la cagnara delle feste, per far visita discretamente al suo dottore col monocolo. Eh insomma, se non ne abbiamo cura noi di questi vecchietti, chi può farlo?[][]

[Cicuzzo]

Per Teo.
Grazie per i complimenti!
Come avrai avuto di notare, anche in questo thread, osservando altri cronografi coetanei o un pò più vecchi di questo (quindi siamo nel periodo anni 50-60), era consuetudine evidenziare nel contatore dei minuti i numeri 3,6 e 9 con una tacca più lunga delle altre o, come in questo caso, anche di colore rosso.
Il motivo di questa simbologia sembra da riferire alla durata standard (almeno in Europa), in quel periodo, di uno "scatto" telefonico, appunto di 3 minuti.
Utilizzando i telefoni a gettoni dell'epoca (ma non solo, questo metodo serviva anche a casa con le telefonate tramite operatore per le interurbane), facendo partire il contatore in coincidenza con l'inserimento del 1° gettone, risultava molto utile ed immediato vedere quanto tempo mancava ancora alla fine dello scatto e valutare di conseguenza se inserirne un altro per continuare la conversazione, senza che questa venisse interrotta "di botto".
Oltre i 9 minuti di durata, le compagnie telefoniche dell'epoca utilizzavano un altro tipo di tariffazione, non più correlata allo scatto.

[Cicuzzo]

mariol4749 ha scritto: Complimenti Fabrizio! Un bel pezzo da "scrigno", che probabilmente comincia ad essere un pò troppo piccolo, è in arrivo lo "scrigno 2"? Con questo, ti sei messo al polso una bella porzione di artigiani svizzeri che compongono "il consorzio", nato per abbassare i costi di produzione, ma che non hanno mai mancato di produrre pezzi di pregio. Complimenti anche per il calibro, ottimo! Il fatto che tenda a correre, è tipico di certi vecchietti che hanno bisogno di un'aggiustatina, il mio nuovo, (vecchio) Pryngeps, soffre dello stesso male e anche lui aspetta che finisca la cagnara delle feste, per far visita discretamente al suo dottore col monocolo. Eh insomma, se non ne abbiamo cura noi di questi vecchietti, chi può farlo?[][]

Hai ragione, Mario.
Lo "scrigno" di cui ho parlato è sempre stato più che altro virtuale, direi quasi poetico... []
In realtà, le più prosaiche "scatole" che custodiscono gli orologi sono diverse, addirittura alcune sono proprio quelle dell'epoca.
Solo che mi piace tenere i pargoletti insieme, in modo che si facciano compagnia: e allora, secondo l'epoca di costruzione o in base alla tipologia, sono riuniti in 3 gruppi (o scrigni, se preferisci), crono, solotempo e moderni.
E ogni tanto, organizzo una bella "festazza", facendoli divertire e correre tutti assieme... []

[Teo]

Cicuzzo ha scritto: Per Teo. Grazie per i complimenti! Come avrai avuto di notare, anche in questo thread, osservando altri cronografi coetanei o un pò più vecchi di questo (quindi siamo nel periodo anni 50-60), era consuetudine evidenziare nel contatore dei minuti i numeri 3,6 e 9 con una tacca più lunga delle altre o, come in questo caso, anche di colore rosso. Il motivo di questa simbologia sembra da riferire alla durata standard (almeno in Europa), in quel periodo, di uno "scatto" telefonico, appunto di 3 minuti. Utilizzando i telefoni a gettoni dell'epoca (ma non solo, questo metodo serviva anche a casa con le telefonate tramite operatore per le interurbane), facendo partire il contatore in coincidenza con l'inserimento del 1° gettone, risultava molto utile ed immediato vedere quanto tempo mancava ancora alla fine dello scatto e valutare di conseguenza se inserirne un altro per continuare la conversazione, senza che questa venisse interrotta "di botto". Oltre i 9 minuti di durata, le compagnie telefoniche dell'epoca utilizzavano un altro tipo di tariffazione, non più correlata allo scatto.

Ti ringrazio tantissimo per l'esauriente spiegazione, per altro il motivo mi sorprende perché non avrei mai pensato ad una cosa del genere!
Grazie ancora moltissimo per la spiegazione un altro granello da mettere nel bagaglio della mia conoscenza orologeria.

Matteo

P.S.
aggiungo anche che c'è da sottolineare quanto era importante l'idea di capire quanto si stava spendendo per la telefonata, e la necessità di ottimizzare gli scatti in modo da spendere il giusto, decisamente un'altra epoca!!!