Orologico Forum 3.0
Gli Orologi => Orologi e Co... => Topic aperto da: leolunetta - Luglio 25, 2015, 12:37:58 pm
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Salve, vi presento il mio ultimo arrivo.
Si tratta di un orologio della fine degli anni 60, in questo caso + o - 1967/1968.
Universal Geneve White Shadow, acciaio, quadrante nero fumo opaco, vetro esalite.
Misure che trovo perfette per me: 35mm x 6,8mm tra l'altro leggerissimo e piuttosto piatto, quasi un extrapiatto.
Di questo orologio mi piace molto il disegno della cassa, che non sembra la tipica cassa a cuscino degli anni 70, ma ha delle anse particolari che seguono il profilo della carrure curvando verso l'interno ad abbracciare il polso, facendo quindi un tutt'uno con la cassa, un effetto davvero interessante oltre che bello a vedersi.
Il movimento è un UG 1-66, versione successiva del celeberrimo UG 66, migliorato nel sistema di ricarica e nato nel 1967.
Meno di 1k per questo gioiellino e c'è chi ancora pensa che bisogna spendere chissà quali cifre per portarsi a casa un orologio di buona qualità, con un bello ed ottimo movimento e in questo caso anche con un certo interesse storico, credo.
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Ancora qualche immagine… :-*
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Bello complimenti!
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Anche corona e fibbietta sembrano originali, persino il cinturino è marchiato UG.
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Bello. Davvero un esempio di stile, design e buon gusto nelle morbide e sinuose linee uscite dalla mano di Gerald Genta, uniti ad una meccanica di buon livello e ad un quadrante che si incastona perfettamente con la sua semplicità fatta di indici lunghi e sottili e di sfere a bastone altrettanto leggere e sfilate. La piccola corona parzialmente incassata e di diametro tale da non forzare la linea della cassa un cameo, uno di quei piccoli dettagli capaci di fare la differenza.
Non é "quasi" ultrapiatto, lo é e grazie ad uno dei movimenti automatici piu' sottili mai realizzati.
I 35 mm sono una misura semplicemente perfetta per un orologio "di forma" che veste grande, tali da renderlo elegante sotto al posino ma allo stesso tempo sufficientemente casual a braccio nudo.
Sono complimenti che ti rivolgo con particolare entusiasmo sia perché è un orologio che mi piace tantissimo, un esempio per tutti i "designer" contemporanei che si arrabbattano alla ricerca delle più improponibili, grossolane e grottesche trovate con la leggiadria e la finezza di una scorreggia, sia perché é conservato in modo esemplare. Hai fatto un Grande acquisto ad un piccolo prezzo, il che è sempre meglio :)
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Un ringraziamento speciale ad Ermanno, che mi ha seguito nel valutare dentro e fuori(in foto) l'orologio nella sua originalità, con tutti i rischi del caso. :)
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Non avevo alcun dubbio che dietro tale gioiello ci fosse il suo zampino :D
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Grazie dei complimenti.
Ora qualche immagine al polso per far notare come calza(un guanto leggerissimo) e il risultato estetico direi che è quello di un aspetto leggermente retrò, ma al tempo stesso fuori dal tempo.
Mi da una sensazione di dicrezione e di eleganza fuse in un tutt'uno… davvero una gran sorpresa e al polso conferma tutto.
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Le immagini dicono piu' di mille parole.
A settembre ESIGO di vederlo :D
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Ancora immagini, e poi anche il calibro non potevo non mostrarlo.
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Le immagini dicono piu' di mille parole.
A settembre ESIGO di vederlo :D
Ok, ma vedi venire stavolta... ;D
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Merita una bella pulita e una revisione.
Buon divertimento :P
P.s: Ho già fatto il biglietto 8)
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Elegante e raffinato, senza dubbio.
La linea cassa-anse è particolarmente armonica.
E dentro batte un "cuore" niente male...
Inoltre, bisogna dire che visto al polso è ancora più piacevole! :D
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Per qualche tempo lo tengo così, la revisione la rimando di un po' che ho altri impegni, ma in seguito conto comunque di farla io. :)
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Mi unisco ai complimenti.
Un prezzo irrisorio per un orologio bellissimo , automatico con microrotore...
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Molto molto bello. Il calibro non sembra avere finiture straordinarie ma d'altro canto era lo standard di UG .
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Forse non solo di UG ma di quasi tutta l' orologeria di quell'epoca, già in forte decadenza.
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Complimenti! Molto molto bello.
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Non è che le finiture dei calibri odierni siano meglio, anzi.
Secondo voi, con tutti i limiti di raffinatezza nelle finiture che ha, oggi quanto costerebbe comprare nuovo un orologio di questo livello?(ammesso che riescano a farlo altrettanto gradevole e riuscito..)
Io credo che nuovo a meno di 6/7k non te lo farebbero neache annusare... ;)
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Sei ottimista, Patek per lo stesso calibro ne domanda almeno 3 volte la cifra che hai scritto :D
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Le immagini al polso rendono meglio di quelle iniziali, e che bel calibro!
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Forse non solo di UG ma di quasi tutta l' orologeria di quell'epoca, già in forte decadenza.
Questo è vero, m dalle foto intravedo gli stessi limiti che ho sul mio calibro 215 di un Polerouter date di metà anni 50, quindi direi che il livello apparentemente è quello tipico di UG. UG non rifiniva mai come Patek o Vacheron, ma costava anche molto meno, era una realtà assai più industriale che produceva molto di più ed era reputata per avere un ottimo rapporto qualità prezzo. Peraltro una curiosità : vediamo chi scopre un curioso legame tra UG e Journe. C'è, ma non dovete cercarlo negli orologi prodotti.....
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Sei ottimista, Patek per lo stesso calibro ne domanda almeno 3 volte la cifra che hai scritto :D
Però ha il Gyromax… ;D
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Le immagini al polso rendono meglio di quelle iniziali, e che bel calibro!
Ale tu hai il 240 sul 5110, volevo chiederti se senti il rumore del microrotore in azione, sul mio si sente parecchio, a me non da fastidio, anzi.
Ma dopo il 7750 non credevo che avrei posseduto un orologio con un "suono" ancora più evidente. :)
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Molto bello, complimenti!
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Le immagini al polso rendono meglio di quelle iniziali, e che bel calibro!
Ale tu hai il 240 sul 5110, volevo chiederti se senti il rumore del microrotore in azione, sul mio si sente parecchio, a me non da fastidio, anzi.
Ma dopo il 7750 non credevo che avrei posseduto un orologio con un "suono" ancora più evidente. :)
Con i miei limite uditivi (da giovane non possedendo un fonometro collaudavo le sirene ad orecchio) no non sento niente, però i 7750 che ho posseduto li sentivo e come!
Comunque il 18 lo sentirai di persona.
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Le immagini al polso rendono meglio di quelle iniziali, e che bel calibro!
Ale tu hai il 240 sul 5110, volevo chiederti se senti il rumore del microrotore in azione, sul mio si sente parecchio, a me non da fastidio, anzi.
Ma dopo il 7750 non credevo che avrei posseduto un orologio con un "suono" ancora più evidente. :)
Anche se non sono Alessandro rispondo lo stesso: si sente qualcosa sul calibro 240 di Patek ma nulla di simile al 7750.
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Non simili, diciamo che il suono è diverso, più simile ad uno stridio.
Molte volte credo dipenda anche da come è composta la cassa dell'orologio, il suono probabilmente fuoriesce bene in quanto il calibro in questo caso non è fissato all'interno della cassa, ma direttamente sul fondello ad incastro(senza viti e linguette) come alcuni movimenti donna, può essere per questo che si percepisce di più.
Boh... comunque se avremo modo di confrontarli ce ne renderemo conto meglio. :D
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Peraltro una curiosità : vediamo chi scopre un curioso legame tra UG e Journe. C'è, ma non dovete cercarlo negli orologi prodotti..
Non mi viene in mente nulla...
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Congratulazioni per il nuovo arrivato anche da parte mia Leo, concordo con chi ha detto che le ultime foto sono migliori delle primissime di presentazione....al polso poi veste davvero bene!
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All'inizio non riuscivo molto a capire il perché sembra e soprattutto da indossato, abbastanza più piatto del mio Zenith Elite visto che calibro alla mano tra i due ci ballano solo 0,2mm… Poi ho capito, l'UG ha lo spessore del vetro(credo circa 1mm o poco più) che viene celato allo sguardo, perché è la cassa ad essere evidente all'occhio una volta "spalmata" sul polso, ed anche la forma sinuosa che accompagna gli da una mano, un bell'effetto e credo ricercato, sia nello stile che nel risultato armonico finale.
Ha ragione Angelo quando dice che questo orologio sta bene tanto con una T-shirt che sotto un formale polsino, ha un modo "elegante di essere casual", sembrano controsensi, ma in questo orologio trovano un punto d'incontro e diventano la medesima cosa, provare per credere. ;D
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Splendido orologio. Bel movimento. Imparagonabile all'orologeria moderna
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Forse non solo di UG ma di quasi tutta l' orologeria di quell'epoca, già in forte decadenza.
Questo è vero, m dalle foto intravedo gli stessi limiti che ho sul mio calibro 215 di un Polerouter date di metà anni 50, quindi direi che il livello apparentemente è quello tipico di UG. UG non rifiniva mai come Patek o Vacheron, ma costava anche molto meno, era una realtà assai più industriale che produceva molto di più ed era reputata per avere un ottimo rapporto qualità prezzo. Peraltro una curiosità : vediamo chi scopre un curioso legame tra UG e Journe. C'è, ma non dovete cercarlo negli orologi prodotti.....
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Forse questo
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Forse non solo di UG ma di quasi tutta l' orologeria di quell'epoca, già in forte decadenza.
Questo è vero, m dalle foto intravedo gli stessi limiti che ho sul mio calibro 215 di un Polerouter date di metà anni 50, quindi direi che il livello apparentemente è quello tipico di UG. UG non rifiniva mai come Patek o Vacheron, ma costava anche molto meno, era una realtà assai più industriale che produceva molto di più ed era reputata per avere un ottimo rapporto qualità prezzo. Peraltro una curiosità : vediamo chi scopre un curioso legame tra UG e Journe. C'è, ma non dovete cercarlo negli orologi prodotti.....
In primis pensavo al microrotore . Ma se non deve essere ritrovato in alcun orologio prodotto......
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Molto bello, complimenti! ;) :)
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Forse non solo di UG ma di quasi tutta l' orologeria di quell'epoca, già in forte decadenza.
Questo è vero, m dalle foto intravedo gli stessi limiti che ho sul mio calibro 215 di un Polerouter date di metà anni 50, quindi direi che il livello apparentemente è quello tipico di UG. UG non rifiniva mai come Patek o Vacheron, ma costava anche molto meno, era una realtà assai più industriale che produceva molto di più ed era reputata per avere un ottimo rapporto qualità prezzo. Peraltro una curiosità : vediamo chi scopre un curioso legame tra UG e Journe. C'è, ma non dovete cercarlo negli orologi prodotti.....
In primis pensavo al microrotore . Ma se non deve essere ritrovato in alcun orologio prodotto......
La curiosità è che negli d'oro, mai capito se solo la sede legale o lo stabilimento di UG erano a Ginevra in via dell'Arquebuse (mi sembra fosse questo il nome) la via dove ha sede Journe, la stessa, ma non lo stesso edificio. Una semplice coincidenza scoperta per caso.
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orologio,che dato il suo calibro non può che piacermi,anche se esteticamente non mi suscita nessun emozione,
non posso che farti i migliori complimenti!!! :D :D
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Grazie fabri, i complimenti degli appassionati come te sono sempre bene accetti. :)
Pensa che io lo avrei comprato anche se avesse avuto un calibro più spartano o manuale, mi piace proprio l'orologio…
Poi il fatto che monti anche un bel calibro ultrapiatto che ha fatto anche un pò di storia dell'orologeria è tanto di guadagnato e gli da un bel plus di valore e ne completa il quadro.
Il tutto per pochi spiccioli, o quasi. 8)
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Un ringraziamento speciale ad Ermanno, che mi ha seguito nel valutare dentro e fuori(in foto) l'orologio nella sua originalità, con tutti i rischi del caso. :)
Leandro,non addossarmi meriti che non ho.
Hai fatto un Acquisto veramente notevole:comperare un Patek, un Audemars o un Breguet e' certamente piu' facile.
Si va sul sicuro.
Acquistare un Universal che meriti di essere compèrato e' assolutamente piu' difficile.
Finiture:per esperienza diretta so che non e' facile evidenziare le lavorazioni Universal in foto.
Non chiedetemi il perche' ma il 66 visto dal vivo ha finiture notevoli,certamente le migliori per la sua fascia di prezzo.
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Un ringraziamento speciale ad Ermanno, che mi ha seguito nel valutare dentro e fuori(in foto) l'orologio nella sua originalità, con tutti i rischi del caso. :)
Leandro,non addossarmi meriti che non ho.
Hai fatto un Acquisto veramente notevole:comperare un Patek, un Audemars o un Breguet e' certamente piu' facile.
Si va sul sicuro.
Acquistare un Universal che meriti di essere compèrato e' assolutamente piu' difficile.
Finiture:per esperienza diretta so che non e' facile evidenziare le lavorazioni Universal in foto.
Non chiedetemi il perche' ma il 66 visto dal vivo ha finiture notevoli,certamente le migliori per la sua fascia di prezzo.
Invece l'acquisto lo devo a te in buona parte, mi hai comunque rassicurato su alcuni dettagli che senza i quali non credo avrei operato.
Per il calibro condivido le tue impressioni, anche se sono di parte visto che è un neo acquisto… a me sembra rifinito con buona cura, non eccelsa ma senz'altro buona, di buon livello.
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Orologio meraviglioso e in condizioni incredibili, per altro l'UN che preferisco.
Ottima scelta e ottimo orologio.
Matteo
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Complimenti, bel colpo. E' quello spagnolo vero? Lo tenevo d'occhio da tempo, lo avevano da almeno un anno e mezzo, ma non c'era la foto del calibro che invece ritenevo importante, e non ho mai avuto la pazienza di chiederne una. Hai chiuso al prezzo pubblicato (già ottimo, per le qualità intrinseche dell'orologio) o sei riuscito a spuntate uno sconto?
Ancora complimenti per la scelta ;)
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I mIei complimenti....bella la forma della cassa.
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Complimenti, bel colpo. E' quello spagnolo vero? Lo tenevo d'occhio da tempo, lo avevano da almeno un anno e mezzo, ma non c'era la foto del calibro che invece ritenevo importante, e non ho mai avuto la pazienza di chiederne una. Hai chiuso al prezzo pubblicato (già ottimo, per le qualità intrinseche dell'orologio) o sei riuscito a spuntate uno sconto?
Ancora complimenti per la scelta ;)
Senza l'immagine del calibro arrivata da poco non lo avrei acquistato, anche perchè il venditore riportava sui dati di targa ..."manuale"!
Allora o era un palese errore di ignoranza, o chissà che c'era dentro, e vai poi a contestare, quando non ti ritrovi la garanzia e i libretti originali su cui c'era menzionato il calibro originario montato nel '68 (e loro ti avevano detto chiaramente che era manuale…)
Si è quello spagnolo, l'ho pagato esattamente la richiesta s.s. comprese nel prezzo.
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Mi unisco al coro di complimenti... :)
Roberto
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Complimenti, bel colpo. E' quello spagnolo vero? Lo tenevo d'occhio da tempo, lo avevano da almeno un anno e mezzo, ma non c'era la foto del calibro che invece ritenevo importante, e non ho mai avuto la pazienza di chiederne una. Hai chiuso al prezzo pubblicato (già ottimo, per le qualità intrinseche dell'orologio) o sei riuscito a spuntate uno sconto?
Ancora complimenti per la scelta ;)
Senza l'immagine del calibro arrivata da poco non lo avrei acquistato, anche perchè il venditore riportava sui dati di targa ..."manuale"!
Allora o era un palese errore di ignoranza, o chissà che c'era dentro, e vai poi a contestare, quando non ti ritrovi la garanzia e i libretti originali su cui c'era menzionato il calibro originario montato nel '68 (e loro ti avevano detto chiaramente che era manuale…)
Si è quello spagnolo, l'ho pagato esattamente la richiesta s.s. comprese nel prezzo.
Si è vero, ricordo benissimo l'incongruenza dell'indicazione manuale, poi con la scritta automatic sul quadrante. Hai fatto benissimo ad andare a fondo. Rapporto qualità prezzo imbattibile.
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complimenti bello ed elegante
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solitamente leggo solo la stanza vintage ,e ho rischiato di non leggere questo post
mi complimento con l'acquirente e vorrei aggiungere qualche annotazione culturale su questa tipologia di movimento
l'automatico a microrotore vede la luce tra il 1957 e il 1958 per le ricerche condotte indipendentemente da Universal Geneve e Buren alla ricerca di una soluzione che permettesse di avere un movimento automatico sottile adatto anche a orologi eleganti
Universal Geneve arrivò un attimo prima della concorrente Buren e tra le due case vi fu' pure un contenzioso risoltosi a favore della prima cosicché Buren dovette pagare a UG delle Royalties per ogni orologio prodotto
comunque gia' verso il 1960 Buren , dopo il primo modello(super- slender) , ne produsse uno successivo detto intramatic più sottile del microrotor di UG
di conseguenza ,verso la metà degli anni 60 UG rispose con un modello ancor piu' sottile ,per l'appunto il cal 66 del nostro topic
per inciso ricordo però che nessuna delle due ditte concorrenti eguaglio' il microrotore prodotto da Piaget sin dal 1959 che rimase l'automatico più sottile al mondo fino alla comparsa del Lassale 2000 nella seconda metà anni 70
in ogni caso con Piaget ,visto il prezzo nettamente diverso,non vi era concorrenza ,in quanto si trattava di livelli qualitativi completamente diversi
ritornando all'orologio in questione, a seconda del materiale costitutivo della cassa ,si ebbero almeno tre versioni
whiteshadow in acciaio
giltshadow placcato oro
goldenshadow in oro
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solitamente leggo solo la stanza vintage ,e ho rischiato di non leggere questo post
mi complimento con l'acquirente e vorrei aggiungere qualche annotazione culturale su questa tipologia di movimento
l'automatico a microrotore vede la luce tra il 1957 e il 1958 per le ricerche condotte indipendentemente da Universal Geneve e Buren alla ricerca di una soluzione che permettesse di avere un movimento automatico sottile adatto anche a orologi eleganti
Universal Geneve arrivò un attimo prima della concorrente Buren e tra le due case vi fu' pure un contenzioso risoltosi a favore della prima cosicché Buren dovette pagare a UG delle Royalties per ogni orologio prodotto
comunque gia' verso il 1960 Buren , dopo il primo modello(super- slender) , ne produsse uno successivo detto intramatic più sottile del microrotor di UG
di conseguenza ,verso la metà degli anni 60 UG rispose con un modello ancor piu' sottile ,per l'appunto il cal 66 del nostro topic
per inciso ricordo però che nessuna delle due ditte concorrenti eguaglio' il microrotore prodotto da Piaget sin dal 1959 che rimase l'automatico più sottile al mondo fino alla comparsa del Lassale 2000 nella seconda metà anni 70
in ogni caso con Piaget ,visto il prezzo nettamente diverso,non vi era concorrenza ,in quanto si trattava di livelli qualitativi completamente diversi
ritornando all'orologio in questione, a seconda del materiale costitutivo della cassa ,si ebbero almeno tre versioni
whiteshadow in acciaio
giltshadow placcato oro
goldenshadow in oro
A me risulterebbe che i primi microrotore UG risalgono al 1953-54, sui Polerouter, avevano un nome diverso. Lo spessore calo molto rapidamente, aumentando l'esperienza aumentava l'audacia.
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Leggo solo ora.. più che altro per mancanza di tempo.. Ti faccio i complimenti.. Mi piace molto il design dell'orologio e molte sue caratteristiche tecniche... É davvero bello quando si presentano orologi di questo genere... Goditelo 😉
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solitamente leggo solo la stanza vintage ,e ho rischiato di non leggere questo post
mi complimento con l'acquirente e vorrei aggiungere qualche annotazione culturale su questa tipologia di movimento
l'automatico a microrotore vede la luce tra il 1957 e il 1958 per le ricerche condotte indipendentemente da Universal Geneve e Buren alla ricerca di una soluzione che permettesse di avere un movimento automatico sottile adatto anche a orologi eleganti
Universal Geneve arrivò un attimo prima della concorrente Buren e tra le due case vi fu' pure un contenzioso risoltosi a favore della prima cosicché Buren dovette pagare a UG delle Royalties per ogni orologio prodotto
comunque gia' verso il 1960 Buren , dopo il primo modello(super- slender) , ne produsse uno successivo detto intramatic più sottile del microrotor di UG
di conseguenza ,verso la metà degli anni 60 UG rispose con un modello ancor piu' sottile ,per l'appunto il cal 66 del nostro topic
per inciso ricordo però che nessuna delle due ditte concorrenti eguaglio' il microrotore prodotto da Piaget sin dal 1959 che rimase l'automatico più sottile al mondo fino alla comparsa del Lassale 2000 nella seconda metà anni 70
in ogni caso con Piaget ,visto il prezzo nettamente diverso,non vi era concorrenza ,in quanto si trattava di livelli qualitativi completamente diversi
ritornando all'orologio in questione, a seconda del materiale costitutivo della cassa ,si ebbero almeno tre versioni
whiteshadow in acciaio
giltshadow placcato oro
goldenshadow in oro
A me risulterebbe che i primi microrotore UG risalgono al 1953-54, sui Polerouter, avevano un nome diverso. Lo spessore calo molto rapidamente, aumentando l'esperienza aumentava l'audacia.
Esattamente il brevetto del "Microtor" fu presentato il 27 maggio 55 e registrato il 15 maggio 58 (N.329805).
Il calibro e' il 215.
secondi al centro,28mm. come diametro,spessore 4,10mm.,18000 A/h,28 pietre,48 ore di riserva.
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Si lo so forse ho sbagliato sezione, in effetti l'orologio è un vintage a tutti gli effetti, ma non so perché l'ho presentato qui a botta sicura, in cuor mio lo sento quasi contemporaneo nello stile e nella conservazione, ad ogni modo faccio ammenda.
Grazie anche a Michele per le informazioni su UG ed il suo passato, io ho trovato comunque in rete, non ricordo ora però dove che questo calibro in particolare ossia l'UG 1-66 è stato prodotto dal 1967, corretto? Il che vuol dire che anche l'orologio risalirebbe a quel periodo o poco dopo.
Debbo dire che quasi 50 anni se li porta divinamente... :)
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Errore veniale.
UG 66,anno di produzione? :P
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Bello bello
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il modello polerouter dei primi anni 50 che equipaggiava la compagnia aerea SAS era dotato di un calibro automatico a martelletto cal 138 SS
il brevetto del microrotor risale al 1955 ma primi orologi arrivarono sul mercato solo verso la fine del 1957
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Io mi riferisco proprio all'UG 1-66 la versione successiva del UG 66, ad ogni modo può darsi che abbia letto la date di commercializzazione e non di progetto o produzione, io ho visto 1967, ma non l'ho letto in nessun documento ufficiale, solo un sito internet.
Ma poi non ho ben capito una cosa, ma quando si parla di date di nascita dei calibri, cosa si intende? La data del progetto, quella della realizzazione o quella di lancio sul mercato? No perché tra queste ci ballano anni ed uno rischia di spararle leggendo qua e la, no? ???
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il modello polerouter dei primi anni 50 che equipaggiava la compagnia aerea SAS era dotato di un calibro automatico a martelletto cal 138 SS
il brevetto del microrotor risale al 1955 ma primi orologi arrivarono sul mercato solo verso la fine del 1957
Io ho un Polerouter del 55 con il microrotore 215, ed era già la seconda versione. Orologio peraltro elegantissimo
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stando ai "sacri testi", mi riferisco al kalert -brunner non sarebbe possibile ,
ma in ogni caso dimmi come lo hai datato
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Il libro di Marco Strazzi conferma la tesi di Calendarmeto (Kalert-Brunner), i primi 215 sarebbero entrati in commercio nell'autunno del 1957.
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questo Buren viene datato dal 1957:
(http://www.ranfft.de/bidfun/katb/2uswk/Hamilton_663.jpg)
Qua leggo che il primo microrotore e il 215:
http://www.polerouter.de/frameset-movements.htm
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Come già scritto i buren e gli UG arrivarono sul mercato in contemporanea dopo una disputa legale che costrinse Buren al pagamento di royalties da riconoscere a UG che per prima aveva brevettato il sistema a micro rotore.
Stando alla bibbliografia più accreditata entrambi i calibri cominciarono ad essere commercializzati verso la fine del 1957.
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Come già scritto i buren e gli UG arrivarono sul mercato in contemporanea dopo una disputa legale che costrinse Buren al pagamento di royalties da riconoscere a UG che per prima aveva brevettato il sistema a micro rotore.
Stando alla bibbliografia più accreditata entrambi i calibri cominciarono ad essere commercializzati verso la fine del 1957.
Posso permettermi di avanzare dubbi su questa datazione? I Polerouter erano commercializzati da ben prima con il calibro con microrotore, poi questa convinzione deriva da ricerche fatte sui numeri di un mio orologio e anche da cose che ho trovato in rete. Qualcosa non va, e andrebbe chiarito, giusto per amore di precisione.
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Ci mancherebbe altro, ben vengano le precisazioni se ci sono gli argomenti a supporto.
Io non avendo argomenti e non essendo uno studioso non posso che limitarmi a riportare ciò che si legge in letteratura, per esempio nel libro di Marco Strazzi (uno a cui tendo a credere perché ha fama di documentarsi bene) viene presentato un Polarouter nelle pagine del 1954 (anno del primo volo transoceanico per rotta polare) per il quale si scrive che é facile datarlo di qualche anno dopo proprio per la presenza del 215 a micro rotore (che appunto sarebbe entrato in commercio solo a partire dall'autunno 1957).
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Quindi il calibro che intende Marco non potrebbe essere un UG 215 microrotore del 1955?
Perchè no?
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Tutto può essere ma se esiste una ampia letteratura che afferma che i calibri a micro rotore entrano in produzione nel 57 su brevetto depositato nel 55 bisogna che gli argomenti che sostengono il contrario siano forti e ben documentati. Se esistono tali argomenti leggerli non può che essere un piacere, siamo qui anche per questo :)
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Allora tocca a Marco tirare fuori dal cilindro l'orologio....... ;)
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La domanda di brevetto e' del maggio 55.
Se poi sia entrato in produzione subito o l'anno successivo non mi sembra importante.
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Quindi Erm tu avalli datazione brevetto e dunque l'anno per te lecito è 1955?
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La domanda di brevetto e' del maggio 55.
Se poi sia entrato in produzione subito o l'anno successivo non mi sembra importante.
Gli anni in realtà sarebbero due (55vs57) e a me sembra abbastanza interessante, non meno di scoprire, se esistesse, un 5402 nato nel 70 e non nel 72 :)
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Buren patented the first micro-rotor automatic watch movement (the Intra-matic) in 1954. They subsequently licensed the technology to companies such as Bulova and Hamilton. Universal Geneve applied for their patent in May of 1955. The microrotor movement in the Polerouter series was nearly identical in design specification to the Buren Intramatic. Buren won a patent infringement case, and U.G. had to pay Buren royalties for each microrotor it used until their patent was granted. During that early period, UG was apparently required to label their movements as "patent pending", and, as a result of the dispute, were not able to record the actual patent until May 15, 1958.
Here is some relevant detail from page 56 of the article Power or Aesthetics, by Gisbert L. Brunner (Watchtime, October, 2006):
"... Eleven months later, Universal requested patent protection for a similar construction, the so-called Polerouter. Negotiations were successful, and Universal agreed to pay Buren a reduced license fee in the amount of four Swiss francs per movement. In 1959, the two companies co-signed a licensing contract with Complications SA. Its new self-winding caliber, which was named Piaget 12Pl ..."
http://forums.watchuseek.com/f11/universal-geneve-first-microrotor-autowind-335581.html?highlight=microtor
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La domanda di brevetto e' del maggio 55.
Se poi sia entrato in produzione subito o l'anno successivo non mi sembra importante.
Gli anni in realtà sarebbero due (55vs57) e a me sembra abbastanza interessante, non meno di scoprire, se esistesse, un 5402 nato nel 70 e non nel 72 :)
la domanda di brevetto UG e' del 55...
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Buren patented the first micro-rotor automatic watch movement (the Intra-matic) in 1954. They subsequently licensed the technology to companies such as Bulova and Hamilton. Universal Geneve applied for their patent in May of 1955. The microrotor movement in the Polerouter series was nearly identical in design specification to the Buren Intramatic. Buren won a patent infringement case, and U.G. had to pay Buren royalties for each microrotor it used until their patent was granted. During that early period, UG was apparently required to label their movements as "patent pending", and, as a result of the dispute, were not able to record the actual patent until May 15, 1958.
Here is some relevant detail from page 56 of the article Power or Aesthetics, by Gisbert L. Brunner (Watchtime, October, 2006):
"... Eleven months later, Universal requested patent protection for a similar construction, the so-called Polerouter. Negotiations were successful, and Universal agreed to pay Buren a reduced license fee in the amount of four Swiss francs per movement. In 1959, the two companies co-signed a licensing contract with Complications SA. Its new self-winding caliber, which was named Piaget 12Pl ..."
http://forums.watchuseek.com/f11/universal-geneve-first-microrotor-autowind-335581.html?highlight=microtor
Vigilare sempre su quello che leggiamo:Polerouter e' il nome proprio di un orologio,non di un movimento.
Ed a voler essere pignoli nacque come Polarouter e divenne Polerouter solo in un secondo tempo.
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Buren patented the first micro-rotor automatic watch movement (the Intra-matic) in 1954. They subsequently licensed the technology to companies such as Bulova and Hamilton. Universal Geneve applied for their patent in May of 1955. The microrotor movement in the Polerouter series was nearly identical in design specification to the Buren Intramatic. Buren won a patent infringement case, and U.G. had to pay Buren royalties for each microrotor it used until their patent was granted. During that early period, UG was apparently required to label their movements as "patent pending", and, as a result of the dispute, were not able to record the actual patent until May 15, 1958.
Here is some relevant detail from page 56 of the article Power or Aesthetics, by Gisbert L. Brunner (Watchtime, October, 2006):
"... Eleven months later, Universal requested patent protection for a similar construction, the so-called Polerouter. Negotiations were successful, and Universal agreed to pay Buren a reduced license fee in the amount of four Swiss francs per movement. In 1959, the two companies co-signed a licensing contract with Complications SA. Its new self-winding caliber, which was named Piaget 12Pl ..."
http://forums.watchuseek.com/f11/universal-geneve-first-microrotor-autowind-335581.html?highlight=microtor
a me sembra che anche da questo scritto si evinca di una produzione precedente il 58. D'altro canto devo ricordarmi dove aveva letto tutta le storia, con le diverse versioni e i numeri relativi.
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[
Vigilare sempre su quello che leggiamo:Polerouter e' il nome proprio di un orologio,non di un movimento.
Ed a voler essere pignoli nacque come Polarouter e divenne Polerouter solo in un secondo tempo.
Questo lo so Erm, il mio riferimento era per sottolineare che il primo fu Buren nel 54..
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in autunno (1957 n.d.r.) due manifatture avviano la fabbricazione dei primi automatici con rotore periferico integrato nel movimento: il brevetto Universal Genève (calibro 215 da 12 linee 1/2) viene battezzato Microrotor, il Buren (calibro 1000 stesso diametro) prende il nome di Super Slender. [...] La contemporanea presentazione dei due movimenti è preceduta da un accordo tra le due Case: Buren riconosce un compenso a Universal per lo sfruttamento del brevetto, che il fabbricante di Ginevra ha registrato qualche tempo prima
Lancette&co. Marco Strazzi
la domanda di brevetto UG e' del 55...
E questo l'abbiamo capito, quello che non abbiamo ancora capito è se questi calibri cominciano ad essere prodotti alla fine del 57 o qualche anno prima. Tu dici che è poco importante, per me non è meno "importante" di sapere con certezza quando inizia la produzione di un qualsiasi altro orologio, che sia il 5402 o lo swatch scuba poco cambia :)
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Ristabiliamo il corretto ordine cronologico dei brevetti:
Brevetto Buren depositato nel giugno del 55
https://www.google.it/patents/US3106818?dq=inassignee:%22Buren+Watch+Company+S+A%22&hl=en&sa=X&ved=0CCMQ6AEwAWoVChMIkfzpgtr-xgIVTI6SCh3HGArq
Brevetto Universal, depositato nel maggio del 55, registrato nel maggio del 58 (da cui la scritta "patent pending" fino a quella data)
http://worldwide.espacenet.com/publicationDetails/originalDocument?CC=CH&NR=329805A&KC=A&FT=D&ND=3&date=19580515&DB=EPODOC&locale=en_EP
Si noti, nella versione americana del brevetto Buren (registrato negli USA nel 1963), tra i brevetti citati proprio il brevetto Universal (registrato negli USA due anni prima, nel 1961)
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Appurato che la domanda di brevetto presentata da UG è antecedente di un mese a quella di Buren, motivo per il quale sarà Buren a dover riconoscere ad Universal le royalties per poter produrre il suo calibro 1000, vediamo un po' di pubblicità dell'epoca.
Pubblicità del 1955, l'orologio si chiama Polarouter, in evidente omaggio alla tratta polare percorsa dal volo SAS, ovvi richiami all'impresa, nessuna citazione del micro rotore
(http://i49.tinypic.com/23wtwsx.jpg)
Pubblicità del 1960, l'orologio si chiama ora Polerouter con evidente enfasi sul calibro a microrotore
(http://images.delcampe.com/img_large/auction/000/306/835/143_001.jpg)
Pubblicità del 1957, il micro rotore è talmente importante che merita una reclame tutta sua
(http://imageshack.us/a/img910/6818/rXFGeF.jpg)
Si noti, in basso a destra, la scritta "brevets denandés", come detto il brevetto sarà registrato solo nel 1958 a seguito dell'accordo con Buren.
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I gia' citati PolArouter nascono con il calibro a rotore centrale a respingenti 138SS,acquisiscono solo nel 55 il Microtor.
Microtor che al brevetto iniziale del 55 fa seguire ulteriotri 2 brevetti,nel 56 e 57,riguardanti miglioramenti nel sistema di carica automatica.
L'evoluzione del calibro prosegue per circa un decennio ed acquisisce la sua veste definitiva nella versione denominata
UG 68.
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acquisiscono solo nel 55 il Microtor.
Ed è questo l'oggetto della nostra indagine. Stando a quanto si legge in giro, infatti, il microrotor non farebbe la sua comparsa prima dell'autunno 1957.
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Microtor,non Microrotor! :P
Angelo,
quante volte abbiamo letto tutto ed il contrario di tutto?
Per avere maggiore certezza bisognerebbe consultare il sito dei collezionisti Polerouter,ma non ricordo come si chiami.
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Qui la storia per come la racconta la stessa Universal, e sostanzialmente come l'ho raccontata io prima in termini di cronologia degli eventi (in termini di deposito brevetti)
http://www.universal.ch/medias/mouvements/Universal_WEB.pdf
P.s: microtor...già...farglielo accettare al correttore automatico di Android é una dura lotta...e allora che micro rotor sia :P
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L'elenco dei brevetti Universal e' infinito e ben datato;
molta meno certezza nell'utilizzo pratico dei calibri.
Quanto alla variazione A-E potrebbe effettivamente coincidere e corrispondere con il cambio del calibro.
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molta meno certezza nell'utilizzo pratico dei calibri.
Trovare un 215 in una cassa inferiore a 1.900.000 sarebbe un buon inizio.... :)
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Grazie delle informazioni della storia del "Microtor" e spero di farne tesoro culturale. :)
Ieri mi sono messo un pò a gingillare con l'UG, e smontato il calibro/quadrante volevo togliere qualche graffio al vetro, ma col calibro in bella vista, non ho potuto resistitere ed ho smontato il "microtor" per saggiarne il funzionamento.
Non avevo mai avuto a che fare con questo calibro e debbo dire di essere rimasto abbastanza colpito dal sistema con cui il "microtor" interagisce con le ruote per l'inversione, a seconda del verso di rotazione il sistema permette alle ruote di interagire, ma mentre in un verso se ne muovono 2, nell'altro, basculando, tutto il sistema di ruote prende parte alla ricarica.
Ho notato un altro particolare, la ruota dentata coi cuscinetti della massa oscillante (alla quale è solidale per l'ausilio di due viti) e tutto il blocco danno quasi l'impressione di essere "sollevati" quasi molleggiati se si fa una leggera pressione sulla ruota dentata, una cosa molto leggera, ma il blocco si muove a seconda di dove si fa la pressione sulla ruota, in teoria non dovrebbe accadere perchè il perno centrale dovrebbe impedire tale movimento, a meno che non c'è un gioco(voluto da progetto o venutosi a formare nel tempo?).
A me pare di aver notato che la massa oscillante funziona correttamente, anche se il rumore di "ingranamento" a cui facevo riferimento(però contrariamente ad altri pare) c'è, ed è piuttosto evidente all'orecchio.
Mi sento però di escludere che tale rumore sia dovuto al gioco sul perno di cui sopra.
Ad un'occhiata superficiale non avendo notato usure o cose particolari, penso di poter sospettare che tale gioco sia voluto per il buon funzionamento del sistema, qualcuno ne sa qualcosa di più?
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Grazie delle informazioni della storia del "Microtor" e spero di farne tesoro culturale. :)
Ieri mi sono messo un pò a gingillare con l'UG, e smontato il calibro/quadrante volevo togliere qualche graffio al vetro, ma col calibro in bella vista, non ho potuto resistitere ed ho smontato il "microtor" per saggiarne il funzionamento.
Non avevo mai avuto a che fare con questo calibro e debbo dire di essere rimasto abbastanza colpito dal sistema con cui il "microtor" interagisce con le ruote per l'inversione, a seconda del verso di rotazione il sistema permette alle ruote di interagire, ma mentre in un verso se ne muovono 2, nell'altro, basculando, tutto il sistema di ruote prende parte alla ricarica.
Ho notato un altro particolare, la ruota dentata coi cuscinetti della massa oscillante (alla quale è solidale per l'ausilio di due viti) e tutto il blocco danno quasi l'impressione di essere "sollevati" quasi molleggiati se si fa una leggera pressione sulla ruota dentata, una cosa molto leggera, ma il blocco si muove a seconda di dove si fa la pressione sulla ruota, in teoria non dovrebbe accadere perchè il perno centrale dovrebbe impedire tale movimento, a meno che non c'è un gioco(voluto da progetto o venutosi a formare nel tempo?).
A me pare di aver notato che la massa oscillante funziona correttamente, anche se il rumore di "ingranamento" a cui facevo riferimento(però contrariamente ad altri pare) c'è, ed è piuttosto evidente all'orecchio.
Mi sento però di escludere che tale rumore sia dovuto al gioco sul perno di cui sopra.
Ad un'occhiata superficiale non avendo notato usure o cose particolari, penso di poter sospettare che tale gioco sia voluto per il buon funzionamento del sistema, qualcuno ne sa qualcosa di più?
Anche quello che ho sul mio va bene, ma sappi che sono molti i casi in cui i microtor cominciano a sfregare il microrotore sul fondello, quindi bisogna stare attenti.
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Grazie delle informazioni della storia del "Microtor" e spero di farne tesoro culturale. :)
Ieri mi sono messo un pò a gingillare con l'UG, e smontato il calibro/quadrante volevo togliere qualche graffio al vetro, ma col calibro in bella vista, non ho potuto resistitere ed ho smontato il "microtor" per saggiarne il funzionamento.
Non avevo mai avuto a che fare con questo calibro e debbo dire di essere rimasto abbastanza colpito dal sistema con cui il "microtor" interagisce con le ruote per l'inversione, a seconda del verso di rotazione il sistema permette alle ruote di interagire, ma mentre in un verso se ne muovono 2, nell'altro, basculando, tutto il sistema di ruote prende parte alla ricarica.
Ho notato un altro particolare, la ruota dentata coi cuscinetti della massa oscillante (alla quale è solidale per l'ausilio di due viti) e tutto il blocco danno quasi l'impressione di essere "sollevati" quasi molleggiati se si fa una leggera pressione sulla ruota dentata, una cosa molto leggera, ma il blocco si muove a seconda di dove si fa la pressione sulla ruota, in teoria non dovrebbe accadere perchè il perno centrale dovrebbe impedire tale movimento, a meno che non c'è un gioco(voluto da progetto o venutosi a formare nel tempo?).
A me pare di aver notato che la massa oscillante funziona correttamente, anche se il rumore di "ingranamento" a cui facevo riferimento(però contrariamente ad altri pare) c'è, ed è piuttosto evidente all'orecchio.
Mi sento però di escludere che tale rumore sia dovuto al gioco sul perno di cui sopra.
Ad un'occhiata superficiale non avendo notato usure o cose particolari, penso di poter sospettare che tale gioco sia voluto per il buon funzionamento del sistema, qualcuno ne sa qualcosa di più?
Anche quello che ho sul mio va bene, ma sappi che sono molti i casi in cui i microtor cominciano a sfregare il microrotore sul fondello, quindi bisogna stare attenti.
Sullo sfregamento sono sicuro che sul mio non c'è, non ci sono residui, segni o usure ed anche sulla massa sembra tutto ok, in ogni caso per precauzione ho aggiunto un po' d'olio sintetico sul perno d'attacco, che non mi pareva ci fosse.
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cerco dunque di riassumere alcuni dati
1) vi è certezza solo sulle date di deposito dei brevetti ,ma il sito UG è del tutto inaffidabile in quanto mostra come primo microrotor il calibro 66 anziché il 215 e mostra come disegno di Gerald genta un polerouter con anse a spirale mentre il primo modello aveva le anse dritte
2) ambedue le case UG e Buren rivendicano il fatto di aver vinto la causa legale nei confronti dell'altra (?)
3) le uniche informazioni credibili sono quelle date dai" mostri sacri" Strazzi e Brunner ,anche se non è da escludere a priori che il primo si rifaccia a quanto detto dal secondo
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aggiungo come già osservato da Erminio che l'elenco dei brevetti sul microrotore è molto lungo, il che suggerisce che il movimento ,prima di venir commercializzato,sia stato sottoposto a una lunga serie di miglioramenti
per cui ribadisco la mia convinzione che l'esordio sia avvenuto tra il 1957 e il 1958
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una ultima postilla : il calibro 215 è il primo calibro automatico di manifattura UG, in quanto tutti i precedenti,come peraltro i cronografi e i 2 calendari (con e senza luna) erano tutti Martel Watch
quindi la produzione UG di manifattura si limita a pochissimo e solo dalla seconda metà anni 50 in avanti
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Dopo aver saggiato le vostre didattiche sul passato del microtor, di UG, Buren etc.. sono ancora più contento di avere a portata di polso anche una certa storia del calibro e delle sue vicissitudini, coi vari primati, brevetti ed altro. :)
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Ristabiliamo il corretto ordine cronologico dei brevetti:
Brevetto Buren depositato nel giugno del 55
https://www.google.it/patents/US3106818?dq=inassignee:%22Buren+Watch+Company+S+A%22&hl=en&sa=X&ved=0CCMQ6AEwAWoVChMIkfzpgtr-xgIVTI6SCh3HGArq
Brevetto Universal, depositato nel maggio del 55, registrato nel maggio del 58 (da cui la scritta "patent pending" fino a quella data)
http://worldwide.espacenet.com/publicationDetails/originalDocument?CC=CH&NR=329805A&KC=A&FT=D&ND=3&date=19580515&DB=EPODOC&locale=en_EP
Si noti, nella versione americana del brevetto Buren (registrato negli USA nel 1963), tra i brevetti citati proprio il brevetto Universal (registrato negli USA due anni prima, nel 1961)
Scusami angelo, ma nella richiesta Buren io leggo:
Claims priority, application Switzerland June 21, 1954 9 Claims
Per me Buren l'aveva progettato e fatto richiesta di brevetto nel 1954.
Se poi guardi il brevetto a cui fa riferimento http://www.google.com/patents/US2098737
allora la paternità risale a tale Louis Bornfriend 1931?
Sbaglio?
Saluti
Roberto
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Qui é spiegata la differenza tra filing date e priority date. La data di deposito all'ufficio brevetti é la prima.
http://www.bios.net/daisy/patentlens/2343.html
Quanto alla seconda domanda, ogni qual volta una domanda di deposito fa riferimento, implicito o esplicito, a soluzioni già brevettate, l'ufficio ha il compito di analizzare quali sono questi brevetti, verificare che non vengano violati e citarli esplicitamente nell'elenco appposito. Quel brevetto del 1931 fa parte di una serie di 5 "cited documents", ossia appunto 5 brevetti che riguardano altrettante cose citate più o meno esplicitamente nella descrizione o nelle rivendicazioni.
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Bell'approfondimento Angelo,
quindi io traggo conclusione che nel 1954 Buren sia arrivata prima di UG.
E che tale Bornfriend abbia pensato al microtor prima ancora dei due contendenti..corretto?
Quanta strada prima di arrivare a Petek....
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No, non é corretto. Univesal depositó la sua domanda di brevetto (filing date) nel maggio del 55, un mese prima che lo facesse Buren (giugno 55).
E che tale Bornfriend abbia pensato al microtor prima ancora dei due contendenti..corretto?
Bornfrend e chissà chi altro...la storia della proprietà intellettuale é piena di ispirazioni :)
Ve la ricordate la storia dei brevetti Rolex su casse e corone impermeabili? :D
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Scusa Angelo, non voglio fare il noioso:
In 1958, Büren Watch Co SA (Von Büren Watch
Co., which disappeared in the 1970s), a SwissGerman
company extremely active in research
and development of new calibres, filed patent
n° 345849 for a micro-oscillating weight nicknamed
Super-Slender, similar to the one devised
by Universal Genève in 1955. Since the
Geneva-based Manufacture had filed its patent
just one month after that filed by Von Büren, the
two companies had to reach an agreement in
order to separately exploit this remarkable
invention, which they would subsequently place
at the disposal of the greatest names in Swiss
watchmaking.
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Scusa ma non capisco, ho postato i brevetti in questione in cui sono chiaramente riportate le date (filing date) di deposito all'ufficio brevetti svizzero, maggio per Universal, giugno per Buren. Ho anche postato un link in cui si può leggere quale sia il criterio adottato per stabilire la cronologia in caso di brevetti concorrenti (in ordine di filing date, ossia data di deposito), sia il significato delle date di piority claim.
Poi ognuno la storia può raccontarla a modo suo, e sito che vai storia che trovi, anche che maggio viene un mese dopo giugno :)
Alla fine, come sempre, carta canta.
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Scusa ma non capisco, ho postato i brevetti in questione in cui sono chiaramente riportate le date (filing date) di deposito all'ufficio brevetti svizzero, maggio per Universal, giugno per Buren. Ho anche postato un link in cui si può leggere sia il criterio adottato per stabilire la cronologia in caso di brevetti concorrenti sia il significato delle date di piority claim.
Poi ognuno la storia può raccontarla a modo suo, e sito che vai storia che trovi. Alla fine, come sempre, carta canta.
Appena posso cerco di appurare il numero di serie dell'orologio, è l'unica cosa che possa portare, ricordando che in base a precedenti ricerche quell'orologio era stato fatto nel 1954 1955. E ha il calibro 215 non alla prima versione. Quindi non so se riusciremo ad appurare le cose. Che per me non fanno poi una gran differenza ma sarebbe interessante farlo.
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Bene Marco, non a caso Calendarmeto aveva chiesto come lo hai datato :)
Va da se che se é antecedente al 1958, anno di registrazione del brevetto con contestuale assegnazione del numero, sotto al rotore di carica non dovrebbe avere inciso il suddetto numero ma solo la scritta "patent pending".
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Se non lo sanno in UG:
http://www.universal.ch/medias/mouvements/Universal_WEB.pdf
Quello che non riesco a trovare è copia del brevetto Buren citato da UG..
Anche nel sito Patek si legge:
1977
The Caliber 240 Self-winding Movement (595653)
A thin, self-winding movement with an off-center rotor sunk into the movement, and a wheel train which winds the barrel from one direction of the rotor's spin.
By definition a watch spends most of its life in motion, and for two centuries watchmakers have been seeking the most efficient way of using the natural movements of the wearer to wind the watch.
Since 1931 the standard concept has been the central rotor on top of the movement. In 1954, the Büren Watch company demonstrated a new automatic caliber. The rotor was half the usual size, and instead of being mounted on top, it was sunk into the movement on one side
http://www.patek.com/en/collection/movements-patents
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Brevetto n. 516.872 depositato il 21 giugno 1955, come citato nella versione americana di qualche anno dopo.
(http://imageshack.us/photo/my-images/540/rXwXOR.jpg)
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Mi riferisco a brevetto Buren nr 345849 citato UG nel suo pd, hai letto che secondo UG Von Buren ha depositato un mese prima e non il contrario.
Unico dubbio è che il documento UG sia errato..
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Il pdf di UG come già detto è pieno di strafalcioni.
Il brevetto ch345849 puoi consultarlo qui
http://worldwide.espacenet.com/publicationDetails/originalDocument?CC=CH&NR=345849A&KC=A&FT=D&ND=3&date=19600415&DB=EPODOC&locale=en_EP
Depositato nel 1958 e registrato nel 60.
Il primo brevetto di Buren in merito al microrotore è quello che ti ho postato prima, non ne esistono altri antecedenti, depositato a GIUGNO del 55, un mese dopo il deposito di quello UG. :)
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visto... ;)
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Bene Marco, non a caso Calendarmeto aveva chiesto come lo hai datato :)
Va da se che se é antecedente al 1958, anno di registrazione del brevetto con contestuale assegnazione del numero, sotto al rotore di carica non dovrebbe avere inciso il suddetto numero ma solo la scritta "patent pending".
Io la scritta patent pending la ricordo ma spero stasera domani di essere più preciso. Però non si potrebbe escludere neppure la possibilità di un calibro sostituito. Però. Io ricordo che questa informazione era ripresa da pagine online forse di O&P molto documentate autorevoli, poi sappiamo che gli errori sono sempre possibili.
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Continuando questo avvincente viaggio documentale tra domande di brevetti assortiti, si noti che mentre il brevetto UG svizzero esiste (è cioè stato riconosciuto, registrato nel 58, e gli è stato assegnato il suo numero, 329805), del brevetto Buren di cui alla domanda n. 516872 del 21 giugno 1955, citata nel successivo brevetto americano depositata nel 1961 (dove tra l'altro viene anche citato il brevetto CH345849 della stessa buren la cui domanda svizzera è del 58 e la successiva registrazione del 60) non vi è alcuna traccia in nessuna banca dati perchè non venne mai registrato.
Cosa accadde? Accade che l'ufficio brevetti svizzero, vistosi presentare quasi contemporaneamente due brevetti simili a distanza di un mese, uno (UG) che aveva precedenza per essere stato depositato prima, l'altro (Buren) che per ovviare al fatto di essere stato anticipato nella data di deposito reclamava data di priorità risalente all'anno precedente, sospese la Registrazione di entrambi i brevetti e avviò una disputa tra le due case.
La disputa si concluse nel 1957 quando UG e Buren si accordarono come segue:
Il brevetto da registrare era quello UG depositato prima, nel maggio del 1955, che venne registrato solo nel 1958 a conclusione del contenzioso e al quale fu attribuito n. 329805 (che veniva inciso sotto al micro rotore a partire dal 1958, sostituendo la scritta patent pending).
Buren avrebbe riproposto il proprio brevetto nel 1958, le sarebbe stata riconosciuta la registrazione solo a partire dal 1960 (è il CH345849 di cui sopra) e avrebbe comunque prodotto per tre anni, dal 57 al 60, il proprio calibro 1000 corrispondendo a UG le royalties dovute.
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Anche nel sito Patek si legge:
1977
The Caliber 240 Self-winding Movement (595653)
A thin, self-winding movement with an off-center rotor sunk into the movement, and a wheel train which winds the barrel from one direction of the rotor's spin.
By definition a watch spends most of its life in motion, and for two centuries watchmakers have been seeking the most efficient way of using the natural movements of the wearer to wind the watch.
Since 1931 the standard concept has been the central rotor on top of the movement. In 1954, the Büren Watch company demonstrated a new automatic caliber. The rotor was half the usual size, and instead of being mounted on top, it was sunk into the movement on one side
http://www.patek.com/en/collection/movements-patents
Conosco un tuo emulo che crede nelle favole che raccontano le case.
Se posso...credi solo a cio' che vedi e constati di persona.
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Erm...era un "rafforzativo"... :)
Scherzi a parte...quando anche su sito UG leggi che loro dicono di essere arrivati secondi ti aspetti sia vero...
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Erm...era un "rafforzativo"... :)
Scherzi a parte...quando anche su sito UG leggi che loro dicono di essere arrivati secondi ti aspetti sia vero...
Purtroppo in questo settore c'è una tale incompetenza e non curanza persino delle case per la loro storia che, molto spesso, vogliono fare dimenticare, che non ci si può proprio fidare di certe cose.
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penso che attualmente siano pochissime le case che hanno una completa documentazione della loro attività
la maggior parte negli anni ha cambiato molte volte sede e proprietà ,inoltre per lunghi periodi sono state del tutto inattive quando non scomparse definitivamente ,o riportato in luce solo un vecchio marchio senza alcuna vera discendenza dal passato
questo spiega bene le carenze e le inesattezze che spesso si leggono nei siti della stesse case
non dimentichiamo che per i marchi attuali il passato ha qualche importanza solo se accresce le vendite odierne
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Purtroppo é così, e questo non vale solo per quelle case che oggi a parte il marchio non hanno piu' nulla a che vedere con le case storiche di un tempo ma, tristemente, anche per case che la loro continuità l'hanno avuta e discendono ancora direttamente da quello che sono state nel passato. AP é forse il caso più eclatante.
Da questo punto di vista va dato atto a Philippe Stern di aver investito molto, in passato, nella riscoperta e nella valorizzazione della storia di Patek Philippe.
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ritornando all'evoluzione di calibri automatici sempre meno spessi,non si puoì non ricordare il Fontomatic FHF65 in cui il rotore circonda il modulo automatico sovrapposto al movimento di base
anche questo orologio venne presentato verso il 1958
(http://i58.tinypic.com/vwzlfp.jpg)
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questo modello fu fonte di ispirazione per la serie Longines cal 340/350 nata verso il 1962
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anche citizien e patek Philippe verso il 1970 realizzarono movimenti di questo tipo
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Poi abbandonata é una soluzione recentemente riproposta da Vacheron su un magnifico cronografo ultrasottile
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questo modello fu fonte di ispirazione per la serie Longines cal 340/350 nata verso il 1962
Ti risulta una versione JLC?
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Poi abbandonata é una soluzione recentemente riproposta da Vacheron su un magnifico cronografo ultrasottile
Se ti riferisci ai rotori perimetrali, ultimamente ne sono stati realizzati diversi: AP, JLC, Ellicot, DeWitt, Bucherer quelli che mi vengono in mente.
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Si, mi riferisco al rotore perimetrale :)
ho citato il VC perché é l'ultimo e secondo me il più pregevole
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Riapro il topic per segnalare che l'orologio era quasi pronto per la "sala operatoria", e vedendo i dati al cronocomparatore il dubbio sul farla o meno non c'era. :-\
Ad ogni modo ho fatto due rapidi calcoli e ho pensato che se avessi avuto un solo problema coi ricambi visto che ad agosto non ti fila nessuno, a settembre poteva non essere pronto e non avrei avuto modo di portarlo alla cena.
Alla fine ho optato per una "romanella", ho agito solo sul bilanciere, rimesso gli oli e dato una ritoccata al tempo, direi che va molto meglio ora, ampiezza a quasi 300° e scarto di posizione accettabile, tanto che sto pensando di posticipare la revisione al prossimo anno o se ce ne sarà reale necessità, forse. 8)
Saluti
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So che non è l'angolo tecnico ma non potevo aprire un topic solo per mostrare la sistemazione sul bilanciere.
Ecco i dati ora, non male considerato che non ho fatto esattamente una revisione…
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Continua in altre posizioni
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Saggio il nostro Leandro.
Revisione da rimandare a quando ce ne sara' bisogno.
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Ciao erm, dov'eri ? Un pò di ferie? :)
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Ciao erm, dov'eri ? Un pò di ferie? :)
Meritate!
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Molto bene, ma continua a riposarti un po' e rientra bene in forze, che vedo dell'attrito tra Angelo e Marco e alla cena di settembre ci serve un veterano rappacificatore... :D ;D
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Ritiro su per una domanda sul logo UG. Su alcuni (White|Silver|Golden) Shadow il logo è così
(http://i448.photobucket.com/albums/qq208/tick28800/UG66/526ff514-9c0a-4435-bca0-bb8a8d95fad8_zpsqvstjsjf.jpg)
mentre su altri c'è questo
(http://i448.photobucket.com/albums/qq208/tick28800/UG66/a7f7a820-5bf0-4315-ac2c-196347d0c535_zpsh0mevnlo.jpg)
e l'indicazione Shadow è sopra al 6.
Si tratta di periodi differenti oppure c'è altro da sapere?
Grazie
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Periodi differenti, turbolenti e di grande confusione.
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aggiungo anche una altra notiziola, sin dall'inizio degli anni 60,nell'intento di razionalizzare e diversificare i propri modelli, ottenendo al contempo notevoli risparmi,Movado e Universal Geneve si scambiarono reciprocamente diversi calibri
infatti movado forni' a UG calibri a rotore tradizionale che UG non aveva mai avuto in catalogo, mentre UG fornì a movado il calibro 66 a microrotore
il modello Movado ,con questo movimento,fu chiamato "gentleman", e tale dicitura compariva sul quadrante
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Grazie dell'aggiunta. L'ho visto in rete e sembra molto simile agli Shadow in versione tonda, più tradizionali, che sono molto lontani dall'eleganza di quello di leolunetta.
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Ne ho visto qualcuno pure del periodo Movado-Zenith con doppio nome sul quadrante senza dicitura "gentleman" e meccanica firmata zenith.
(http://i.ebayimg.com/00/s/MTYwMFgxMjAw/z/BpAAAOSwrx5UV4QV/$_3.JPG)
Condivido l'opinione che il white shadow di forma disegnato dalla mano di Genta sia orologio di ben altra caratura stilistica.
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Ma su questi UG66 il rotore è d'oro o semplicemente trattato in qualche modo? Davo per scontato la seconda ma in giro ho letto "d'oro" e non "dorato".
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Su PP (credo) 24k. Su UG non lo so.
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Mi rispondo relativamente al logo, in rete ho trovato questo
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Il rotore credo sia in oro. Credo perché il peso specifico del materiale serve a far funzionare meglio il mi rotore che non ha il raggio d'azione di un rotore normale.
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Correggo: su PP dovrebbe essere 22k e non 24
Sui vecchi calibri 240 il titolo dell'oro era punzonato sul microrotore, su quelli più recenti non più
(http://www.users.cloud9.net/~bradmcc/240/MovementWholeDsc00065.jpg)
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Il rotore credo sia in oro. Credo perché il peso specifico del materiale serve a far funzionare meglio il mi rotore che non ha il raggio d'azione di un rotore normale.
Era la spiegazione che mi sarei dato anche io, ma non so se torna con la categoria del calibro quando non incassato da qualche nome altisonante. Non peserà un chilo, però... Da li il dubbio.
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Ho visto una ebauche UG 66 targata Reymond Weil con il microrotore bianco.
Probabilmente sull'UG il rotore non era in oro ma solo dorato.
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Confermo il rotore dorato.
Qui in una serie limitata G.P. del 1981.
(http://i67.tinypic.com/34hjodl.jpg)
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Ritiro su per una domanda. In riferimento a questa
(http://www.orologico.info/index.php?action=dlattach;topic=20608.0;attach=27593;image)
qualcuno sa qualcosa rispetto alle varie fibbie che si sono succedute nel tempo su questo orologio? Ne sto trovando di ogni tipo ma procedo a occhi bendati.
Grazie